Cristo, amen. Fatta a dì xxiiij
abrile 1400
A dì passata ve àio scriptto abastanza; per questa pocho ve àio a
dire, salvo avemo de salvamento a
Roma à comiso ve siano
rimise circha
a
fl
. 1500, che spero mò de averite avuto la più parte; e in caso che
nno, ve piaza azetare le
litere che de presente le averite.
Como per altre v'ò ditto, io non me 'pazo de
canbii, salvo con questi
meye bonifacini, li quale so molto meye amici. Et in perrò per amore
mia trattitele bene e se avite li
dinari che ve siano
rimisse,
spazatele preste e non aspetate lo tenpo perché so
marinare e bone
persune che vanno
navicando e fando loro fatte. E se a
Luciano di Grimalde
bisognassero archune
dinari prima ch'el tenpo non avendo de
meye, ve pregho di lo servite.
Da
Bonifacio m'è scriptto che
Abraam de la Brazata di
Bonifacio non
avé ancora presentata una letera de
fl
. 44 e io so che vuye me le
ponite puro in
conto. Et in perrò ve pregho ve nde avixate e se
trovate averela
paghata raionatene con questo
Luciano di Grimaldo.
Ancho ve pregho se ve fia possebile che vuye me mandate le
partite
salde da me a vuye per la revedere, e
conzarela.
Li ditte bonifacine a chi v'o tratto mò a lo presente per litera di
questo dì, so questi. In prima:
a
Iacobo di Soretto di Bonifacio,
fl
. 434;
a
Gholiermo lo Grasso,
fl
. 135;
a
Martenello di l'Oliva,
fl
. 128;
a
Luciano di Grimalde,
fl
. 537;
Somma
fl
. 1234.
Como per altra v'ò detto, credo in questi pochi dì ve nde mandare una
buona
somma a
paghare e provederonze che ve serrano
remisse di
presente: preghove e piazave che ve siano recomandate i fate meye.
Autro per questa non dicho. Cristo senpre con voye.
Iannello Chastagnola, saluta di
Gayta
Magno de li Aglye e
conpagni, in
Pisa
1400 Da
Ghaeta, a dì
* di
magio
Risposto