+ Al nome di Dio, ame
n. Dì VII
ottobre 1387.
Buon tempo à ch'io no
n vi scrissi né da voi no
n ebbi lett
era, sì che p
er
questa vi dirò breve. La chagione di q
uesta sì è chome sapete noi siamo al fine de'
due
anni di nostra
compa
gnia, (e) sapete che VI
mesi inanzi si dovia a ciaschuno
notifichare sua inte
nzio
ne. Fino a qui no
n s'è fatto, (e) tutto è stato a buon fine
(e) a buona fé.
Ora siamo stati insieme
Buona
nsegnia,
Tieri (e) io, (e) co
nferite insieme nostre
intenzione (e) auti ragioname
nti di nuova
chompa
gnia, comi
nc
iando a
gienaio in q
uesti modi.
Pare a
Buona
nsegnia, (e) simile agli altri, che bene (e) p
rofitto di voi sia che
qui resti del vostro meno che p
er lo pasato, cioè che qui rimangha in
compa
gnia
f
. MMM de' vostri
d
enari e che, essendo voi chonte
nto, che
Tieri (e) io, cioè
ciaschuno p
er sé, metta di suo
avanzo
f
. D, (e) sarano
f
. MMMM. De' vostri dicie
Buona
nsegnia che sarà con voi d'achordo di q
uello vorete, che di detto
som
ma
[sic] metta esso, sì che ne· ragioname
nto nostro voi (e) lui sete p
er la parte de'
f
.
MMM, (e) bene ne sarete insieme d'achordo.
Il p
erché, doppo molte parole (e) ragioname
nti,
Tieri (e) io domandavano
ciaschuno p
er sé p
er la parte de'
denari suoi (e) p
er la sua p
ersona che doppo
molte domande ciaschuno chavasse p
er lo quinto del
guadagnio, (e) simile della
p
erdita, di che
Cristo ci gua
rdi!
Vera chosa è che a noi, cioè a
Tieri (e) a me, parea del q
uarto, ma p
er volere
essare semp
re a' piei vostri (e) p
erché siate certo che in grado pigliamo l'essare
con voi, so' chondiscieso al q
uinto, che son
f
. 300
vantagio a la mia p
ersona,
dove p
rima eran
f
. D. Sì che vedete voi se honestà vuole o no
n questo, ché
q
ua
nto io, vorre' anzi morire che partirmi dal dovere; (e) dove a me fosse
mostrato il chontrario, sare' p
resto venire al dovere. Altra volta udii da voi che
compa
ngnia volia essare fatta chome fratellanza, e p
erò son liberame
nte a
q
uesto discieso, pare
ndo a me che tra fratellanza stia bene. (E) chome dicho,
p
erò semp
re p
resto sono a fare ogni dovere.
Ben vi richordo una chosa: che molte volte avete detto di fare bene a tutti, (e) sapete
ch'io a
Firenze vi dissi che io no
n istare' bene p
er l'avenire del
va
ntagio
mi faceste, cioè di
f
. D mi faceste
va
ntagio. (E) se voi dite: "O tu ài
guadagniati
f
. 300
senza cholpi di spada", vorre' che duo tanti fosseno p
erché a voi ne tochase ta
nto
più
f
. M. E più a voi ne tochò, (e) chosì agli altri a l'avena
nte; (e) sapere dovete che
i
d
enari p
er loro medesimi no
n creschono, anzi p
er la virtù di Dio (e) lo
'ngiegnio di chi gli guadagnia. Òcci dato cholpi asai (e) stato in p
eriglio di mo
rte
e
chostatomi
f
. LXXX (e) più sanza il sudore - (e) voi (e) gli altri il sapete se chosì è
- (e) di tutto sto q
ueto (e) senza dirne parola. (E) domane ne fare' altanto p
er
salute di tutti, (e) basti. Dio v'à dato de' beni della fortuna asai (e) farà ogni dì p
er
la sua grazia, (e) simile agli altri che con voi fieno. Sì che siate a ciaschuno abile al
dovere, sì che p
er tempo posiamo dire essa
r vostre creature, ché chosì siamo. Voi
avete cominciato, siate ferve
nte fino al fine, sì che ciaschuno di vostri si tengha
per voi essare huomo, (e) voi ne varete asai di meglio, (e) il vostro
[ ] per
la buona fé e 'l buono amore che ciaschuno d
... [ ] churosi d'ogni vostra
chosa che se nostra p
ropia fosse.
Io do ordine che di q
ua
nto vi so' tenuto sodisfa
rvi inanzi
Natale senza falta,
(e) alora vi dirò gra· merzé da dovero, ché s
ervito m'avete. Arei charo sapere se da
Siena avete auti i
f
. LX. Io farò qui a mia tornata la resta, e q
uesto tenete p
er
fermo.
Arete udito da
Buona
nsegnia chome andai a
Barzalona (e) di quivi a
Valenza
(e) là
chomp
erai alchune chosette che, salve che qui fieno, se ne farà buon p
ro.
Or Dio le facci salve! Che seguirà sap
rete.
Di qui parto q
uesta sera o domane p
er essare a
Milano fino a
Natale p
er
fornire la
bott
egha di q
uello à bisognio, e penso, avendo tempo, cioè che fornito
q
uello aviamo ora mestiere (e) ordinato la resta, andare fino a
Vinegia p
er
alchuno mio fatto, cioè di mio
fratello. Q
uesto ò comferito con
Buona
nsegnia, (e)
a lui pare, e cho· lui auti ragioname
nti p
erché io mi trovarò là p
er aventura a la
venuta delle
ghalee, che, parendo a voi, trovando io alchune chose che fossero p
er
qui, chome e
drappi di seta,
chamelotti fini,
fregi di
Domascho, sete, (e) simili chose
che qui ànno buona
chondizione, farne alchuna
incetta p
er voi p
rop
io qui. Ò di
tutto buona informazione; simile io so ancho in parte il mestiero far là. Ora esso v
e
ne scriverrà più a pieno. A lui ne r
ispondete, (e) simile a me a
Milano, qua
nto
volete ch'io ne seghua, (e) chosì farò.
Non vi potre' troppo rachomandare chotesti miei fatti delle
rede di
Nofri. S'io un
fine ne vedessi, sare' co
nte
nto. Stando qui, no
n vi posso alt
ro rimedio mettare,
se no
n che a voi mi rachoma
ndo in q
uesto e in ogni altra chosa. Da
Milano vi
scrivarò più spesso. Là mi rispo
ndete.
Alt
ro no
n vi dicho p
er q
uesta.
Cristo mi vi guardi!
El vostro
Andrea vi si rachomanda di
Vig
nio
ne.
El
m
aestro
Naddino sta bene (e) dice vi salutassi C
.m volte p
er sua parte, (e)
chosì fo.
[indirizzo:] Francescho di Marcho in
P
rato p
ropio. A.
[mano di Francesco; data di ricevimento:] 1387, da
Vingnone, a dì 25 d'
ottobre.
[annotazione; mano di Francesco:] Legi tutta questa lettera, ché chiarisce in partte
la partte tocha a me p
rop
io, chome che lle
scritte lo chiarischano, e ancho il
quade
rnuc
io che ài. Bene troveremo tutto p
er modo
Bartolo non vi potrà apor
re,
e ancho veran
no i
libri sagreti.