Al nome di Dio. A dì 15 d'
aprile 1398.
Questa sera abiamo ricevuto vostra lettera: rispondo apreso;
e chon eso due lettere: l'una a' frati e l'atra a
Tomaso del Biancho:
farenne il dovere.
Noi abiamo auto la lettera molto tardi, sì che noi non posiamo
favelare né a
Zacheri né a niuno, ma io ò domandato (a)
Nanni e
Ghuido e dichomi che
Zacheri à promeso a que'
pilicai che vi dee
istare insino a
mercholedì, e
m
ercholedì à promeso a
Barzalona
per in
Chafagio, sì che io non credo si posa avere di questa
settimana.
A me parebe da lascare istare tanto che tu ci sia, posc
ia che
non si posono avere i
maestri; e
Nanni e
Manescho atendono a tirare
giù per
Bisenzo di que'
lengni, e dice che n'ànno tirati trentaquatro
insino di sotto a la
cholonbaia di
Cervello e di quelli insino a
Pietra Chava,
e chosì faranno domane, tanto gli chonduceranno dove e'
vorano: sonne rimasi cholà su quatro di que' più grosi, perché l'aqua
no' gli arebe potuti menare ed a
lchuno degl'atri.
Noi mandamo per monna
Lorita e per
se
r Chimenti e legemogli
que'
chapitolo, e
dice che gl'è vero ch'egli à
paghato a punto chome
vo' dite; dice monna
Lorita che non vi gravi di
paghare ché, quando
voi sarete qua, ela vi re
nderà i
danari e che voi facate bene
achoncare
tutto.
Del
mugnaio faremo d'avere la
farina: è da
buratare e da
choncare
t
utto, sì che sarà presto ongni chosa.
A
Nicholò di Piero e
Benedetto dire' domane, ch'è
merchato,
e vedremo se si potrano avere i
chaveretti, e risponderenti se gli
potremo avere o sì o no.
Mandoti dodici
pani entro la
zanella della
Francescha, e drento
vi mando uno pocho de' mio
monachino, perch'ella mi facca fare i
botoni per la
ciopa e per lo
mantello mio, e che gli facca fare chome
s'usano a una
che gli sapia be' fare, e tu le dà' i
danari pe' la
seta
e per ciò che bisongna.
A
Nicholò di Piero diremo domane quanto ci di'.
Altro per fretta no' dicho altro. Idio ti ghuardi senpre.
per la tua
Margherita, in
Prato.
Francescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.
1398 Da
Prato, a dì 17 d'
aprile.
Risposto.