Al nome di Dio, a dì xxiiij di
luglio 1398
Dì xviiij di questo, con lettera de' nostri, vi scrivemo quanto
bisognò e poi ricevemo questo dì vostra picola lettera e quanto dite
aviamo veduto: farenvi risposta a che sia bisogno.
Chome vi diciemo de' vostri
panni non abiamo per anchora finiti niuno
e non vegiamo prima che a questa
fiera di
settenbre se ne possi fare
nulla; ma alora a ogni modo provederemo pure di
spaciarly al meglio si
potrà, e sarete avisati di quanto ne seghuiremo.
Di queli vostri
panni
contrafatti a la
Vervi non fate raxone qui si
poxino mai
spaciare:
non ci è persona ne proferi nulla. E però a noi parebe n'avessi a
pigliare altro partito altrimenti ci si potrebono bene stare.
Eravate avisati de la raxone
panni
catalaneschi ci arebono più lo
spacio, e i
colori e
pregio si ci
venderebono: che xia in buonora! Se
volete altro lo ci dite.
Non dite altro bisogni risposta a la vostra lettera e di nuovo non ci
è che v'abiamo a dire. Siamo a' piaceri vostri. Idio vi ghuardi.
Kanbi: per costà, 44;
Gienova,
lb
. 8
s
. 8;
ducati viniziani e
fiorini,
tt
. 4
gr
. 17 1
/1. Per
Antonio e
Doffo e
conp
., in
Ghaeta. Dì 26.
Franciescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo, in
Firenze
1398 Da
Ghaeta, a dì 5 d'
aghosto
Risposto