Al nome di Dio, amene. Fatta a dì 25 di
gienaio 1385.
A dì 20 di questo ti scrissi per
Neri di Bonisignore co lettere della
bottegha e chon esa una di
Franciescho di Chito mi d
iè quando parti' di
Firenze. Per quella ti disi chome
Franciescho mi dise quando parti' da lui ti
scrivesi ti spaciasi di chostì di quello ài a fare per esere subito a
Pisa però
volle
saldare i
chonti di
Pisa e però vedi ogni modo di fare chostì quello ài a
fare sì che ti posi partire quando chostì sarò che vi credo, cho lla grazia di
Dio, esere per tutto
febraio o prima sì che i questo mezo poi mettere in ordine
i
chonti di
Pisa da voi a noi, e simille ogni altro
chonto
Franciescho t'avese
detto, sì che quando sarò chostì tue sia presto. Io ti dicho quello mi pose
Franciescho quando da lui parti' che quanto io arei charo istesi chostì pure
faciesi tuo prò.
Diròti i vero, come si debe dire a l'amicho,
Franciescho è senpre istato
cruciato i verso dite per fatti di
Palermo che mostra vi si trovase
10.000
fiorini e soe quello ne dicie e vegho à ragione i parte se lla chosa istà chome
dicie. E però
Franciescho ti volle bene pure ti tenghi per suo chonsiglo e
tenghi i modi ti dirà, no volle voli sanz'ale. Dicho a te chome a fratello,
quando sarò chostì ti dirò i vero e l'animo suo.
Io ò lettera da
Bonisegna fatta a dì 8 di questo e dicie chome per le
feste
rivedesti i
chonto cioè quello era i
bottegha e fae tre
anni partì
Franciescho
di chostì e
anchora siamo più di lu
ngie che mai a
saldare uno
chonto,
Idio sae quello dispaciere n'à
Franciescho e simille io ne muoio a doloro
vegiendo i
chonti chome istano e voe tribolando e a gr
ande perichollo, e no
poso vedere s'io ò al mondo uno
danaro che ne muoio a doloro. E a
Franciescho
l'ò detto e n'è forte cruciato chome io, e
Bonisegna no mi pare se ne churi e
parmi no faci chonto i questo mondo se none di viver chome l'uciello. Bene n'ò
grande manichonia quando vi penso: ora,
Istoldo, e mi sta molto bene se malle me
ne viene però vi dovevo provedere inanzi partise di chostì i magiore ma
veramete, s'io no muoio, di qua da uno
anno meteràvisi rimedio.
Quando parti' da
Firenze toglemo uno giovane
figlollo di
mesere
Bettino Chovoni
per tenere i
libri e
chonti. I detto deliberò di venire per mare sì che aviso
inanzi sia chostì io, vi sarà egli e però ti pregho, s'egli vi fose inanzi di
me, sia chon
Bonisigna che che
[sic] teghi i
lib
ri nuovi sì che l'uno
facio no vada sopra l'atro però
Franciescho è disposto di volere al tutto i
chonti leghi questo giovane sì che l'uno
chonto no si mescholi cho l'atro e però
ti priegho vi proveghi.
Io ò meso a chamino 20
balle i questi pochi dì e prociacho di mettene in questi
pochi dì sì che della
magla siate fornita però vegho ci porta
danno la data da
Firenze bene che uno pocho è cholpa di
Bonisegna però doveva chiedere qui a
Basciano poi chostì era richiesta: no llo fecie, nulla volevano se qui no fosi
io, no mi parve buono aviso. E pertanto io ò deliberato o buono
merchato o
chara, sechondo ci
varà però qui à molti
chonperatori per chostì e simile per
Gienova, sì che voglo pure ve n'abi a ogni modo d'ogni ragione.
Questo voglo fare per esere chostì per tutto
febraio s'arò piacie, parmi mil'ani
d'esere chostì sì che io no ti dicho altro se none ti priegho sia uno pocho
solecito autare a
Boninsegna a'
chonti che Dio ce ne chavi avere che gran
de
vogla n'ò.
Io no soe chome l'arà fatto
Biaciagio d'andare a
Prato però parlai cho
fratello
e disemi che poi no gli pacieva lo mestiero di chostì: à charo no vadi a
Prato e
chosì, i' iperrado, no soe i partito arà preso a lui iscrivere ma io credo ne
sia andato. E simille di
Ghido no soe chome n'arà fatto
Bonisegna, però
Franciescho mi dise gl'aveva iscritto a me due gle ne mandase per uno fancuollo
abiamo tolto a
Pisa sì che a
Bonisegna ne scriverò una lettera ne pigli partito.
Altro per questa no ti dicho. Idio ti ghuardi senpre.
per lo tuo
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Istoldo di Lorenzo,
in
Vingnone. Propio.