Al nome di Dio, amen. Dì 3 di
gungno 1396.
L'utima vi mandai a dì 28 dell'altro per lo
figluolo del
Negrino
coriere,
arete aute, e vostre lettere non è poi e ora nonn è a dire.
Mandavi con detta lettera 500
aghugle di più ragioni e più 36
contrafatte:
costano
s
. 16
inperiali e tanto dovete dare.
Fu qui a dì 29
Antonio Manini viene d'
inghiltera. Ora questi
Boromei
aveano a fare co loro e mandarono a
pagare
danari a
Brugia e qual v'è pe
Manini prese sospetto e rimandò le lettere indietro. Or questi
Bormei
aveano
rimesso d'altra parte tanto restano avere da
f
. 2.750 da'
Manini di
che, chapitando qui
Antonio, l'àn fatto
arestare e di questi paesi non
partirà che prima saranno contenti.
Richiesimi li promettesi
f
. 1.000 per lui e non 'l feci perché niuna
chomesione n'ò da' magiori e i' non vore' fare chosa n'avessi danno né
ripresione.
Pare questo abia gran pressa d'eserre a
Roma il perché, per più suo
spaccio, tanto abian fatto che i
Boromei ricevono promessa in
Pixa di
f
.
2.300 e de
resto ànno 1
balla di
pani che
vale
f
. 450 tanto ch'e
conti
s'
aconcino a che quel di
Brugia
rimetta quelo ànno di loro.
A dì 30 di
magio mandai 1
coriere a
Firenze a'
Manini che provedesono la
scritta fosse fatta in
Pixa di detta
soma in
Giovanni Grasolini. E
Antonio n'è ito chon un di questi
Boromei insino a
Serrezana e di quivi non
parte che prima aranno ricevuto da
Pixa la promessa sia fatta e per questo
modo è ita la coxa.
Per anchora non parto di qui per la chagone detta: sarà
San Giovani prima
s'altro no vegio, diròvi come farò.
Qui stanno tutte chose a l'usato.
Fustani e
lane
ragonate al presente c'è
asai e
lb
. 15
vaglono e poche o niente si
vende per ancora.
Se
Boninsengna vi
rimettesse
danari,
rimettete qui di presente e non manchi
che un'è bisongno se nno, in questi dì, vi trarò
f
. 200.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi guardi. Per costì 2,
Vinegia 3 3
/4 pegio.
Tomaso di ser Giovani in
Milano.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.