Al nome di Dio. A dì 27 d'
aghosto 1399.
A dì 20 di questo vi mandai 8
balle di
ferro in piastre per
Signorino Basso
vetturale e del
rubo vi scrissi
paghassi
d
. 26 ma la lettera mia mandai con
quella d'
Antonio Maffei, aretela auta e risposto a' bisogno.
Le dette 8
balle vi mandai perché non poteano la spesa per terra, coè per da
Pisa, e
però chome voi l'avete vi pregho che voi le mandiate a
Roma per
ghalea o
ghaliotta a'
miei, coè a
Domenicho di Sandro e
Giovanni di Lando, e avisateli di
quello dovete avere che gli daranno per voi a
Guliano di Giovanni o a chi voi
direte. Se
Andera fosse costà, che mi chonoscie, mi servirebe bene e chosì sono
certo farete voi perché
Francescho di Marcho fu mio
maestro e qua rechai sua
lettera di racomandigia.
Non so s'io si vi mandarò più
roba per costà: se ciò fia ve ne avisarò subito. La
roba che v'è dentro ène chome per
zavorra però che
chostò pocho, coè in tutto
f
.
50, siatene avisati. Fatene del
nolo e d'ogni cosa come di vostro propie.
Altro per ora non v'ò a dire, che Dio di ghuardi.
per
Giovanni di Lando da
Chaseria in
Melano, salute.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Genova.