Tra che 'l dì è piccolo, e voi state imbucato, e' par che noi non ci
siamo. Stasera rammentai a
Bernardo della Rena il fatto vostro; e
dissigli se volea ch'io vi ricordassi ancora il fàgli alcuna cortesia. Disse
che no, se prima non compiesse la faccenda.
Se que' vostri non fossono i più addormentati del mondo, saprebbono
alcuna volta di frasche farvi onore, e giovarebbe agli amici vostri. Che è
a dire, che a
Pisa si fa la zuffa delle buccie de' cederni, e non ve ne
sanno mandar quattro in uno corbello! che ne dareste uno o due a
Bernardo, che si vergognerebbe, se nol francasse in sei doppi. E forse io
ne sentirei. Stasera ne
comperai uno di dodici
libbre, e
manda'lo a
uno mio amico, con
una
cedola, con dire che da voi l'avea auto; perchè e' non
pensasse ch'io l'avesse
comperato. Un altro ne tolsi per me, piccolo.
Mandovi il mezzo. Penso non ne mangiate, ma sia di monna
Margherita:
e
comperatele un poco di
mele bianco, che è migliore.
S'io vi riveggio mai, arò caro avere a mente d'una cosa vi voglio pregare
per
Niccolò vostro: credo m'intendete. Se 'l farete, veggio il farete
vivere, e morire contento, quando Iddio il tirasse a sè: tanto ne
parlammo quella notte egli e io: E anche vel legarete a tanta fede,
quanta ebbe mai figliuolo a padre. Io sono credulo, e penso dir bene; e
istimo che da contentallo o non contentallo sia poca
valuta; sì onesta
ragione mi pare v'abbia tenuta, sanza inganno mai. E per quello da lui
comprenda con grandissimi saramenti, ove mette sè e'
figliuoli, di
morire di mala morte; che e' non ha al mondo
contanti da por mano a
cento
lire.
Or s'io fallasse, abbiate pazienza; ch'io non credo fallare, poi ch'io parlo
l'animo mio puramente. In tutta la vita mia, mai non parlai con lui
altrettanto. E parmi in tutto bene disposto a non accostarsi troppo col
mondo; come in monna
Margherita vidi l'altra sera, che n'ebbi grande
consolazione. Cristo vi guardi.
SER
LAPO vostro.