Per la venuta arà fatta costà
Barzalone, non so che mi v'abbia a
dire; che dirà come stiamo, e ciò che saprà d'ogni vostro fatto. Solo vi fo
questa per quanto oggi ho attinto da buoni amici, che e' pensano da
domane in là esser daccordo alla
prestanza. Insino a qui non hanno mai
auto
concordia nel modo: oggi manca una fava: pensano averla
domane. Per tanto v'ho detto così, per ch'io sento da uomini fuor di loro,
ma in segreto, che già ha tra loro ragionamento di fare più iscelte; cioè
de' ricchissimi, e mezzanamente ricchi, e agiati, e minori. E che fra loro
è più volte detto, che fia bene di
Comune, e loro onore, che le genti che
sono di fuori, c'hanno a tornare, siano trattati per modo che e' vegna lor
voglia di tornare a fare le fazioni come gli altri
cittadini, e racconciare la
terra. Il perchè, se sanza isconcio può essere, lodarei stare un poco,
anzi di costà vi partiste; che voi sapete bene ove io ho pensieri far
fondamento in sull'aiuto vostro. E per la prima vi penso mandare
copia
di lettera come abbiate qua a scrivere, e a cui. E ho buona speranza voi
sarete onorato in non lasciarvi far torto: e questo è assai. State fermo
nell'animo, e non vi lasciate menare a ogni vento: che mi diceste per
l'ultima, che voi pensavate ch'io amarei più voi nella ragione che
Tanfuro
nel torto, bench'io ne fosse pregato.
Siate certo,
compare, che se non che ogni cosa cape tra
padre e
figliuolo, non fu bene detto. Ch'io vi giuro, in verità in verità, che nè
uomo nè femmina, nè a parole nè per lettera, m'ha mai pregato per lui;
se non uno
giovane
notaio suo
parente, quando mi recò la lettera. E io ho
tanto dono da Dio, che quando mi par far bene, e sono pregato del
contradio, tanto più mi cresce la voglia del bene: e posso 'l fare; ch'io
non so persona al mondo, che sia meno servo di persona di me; ma
della ragione di tutti. Io ho risposto a
messer
Guelfo vostro più ch'a voi,
quando uscisse del seminato. E anche sapete s'io amo
Tanfuro, o no,
per li suoi costumi.
Se
Antonio da Camerino vi ritornasse, non vi sia grave parlargli,
con onorallo e con buone parole. Voi sapete che il modo acconcia ogni
cosa. Egli ha fatto, per sua cortesia, parte ad altri
artefici. Do! faccia
anco a costui; che sapete, perchè ve ne increbbe, teneste
Meo in
casa a
vostre spese uno
mese. E questo farà a voi l'entrata ad
Antonio: e pur
se non ve ne dilettate, non ve ne gravate; che l'arò molto per bene,
come ch'io abbia diletto di mordervi e farvi accanare alcuna volta,
quando io dico che per voi parlerei con lo
'mperadore. E follo perchè non
vi pognate a sedere ne' diletti e nelle vane consolazioni del mondo che
passa. Guai chi nol vede, e non se n'avvede! Io sono di quegli che in
parole il cognosco, e con Dio con parole tengo amistà; e 'l cuor mio non
sta fermo con lui, pe' difetti miei. Al riavere la
o la morte, il vorrò
abbracciare: ben farebbe a fuggirmi.
Di
Meo diceste non mi intendavate quando io vi scrissi, e ringraziai che
e' non avea bisogno d'
invio.
Francesco, io vi dissi così perchè, per vostra
bontà, voi mi scriveste: Se
Meo arà bisogno d'
avviamento, io ne
penserò.
E io vi rispuosi:
Meo sta a
bottega, et ègli bene voluto, e penso
ora non abbia bisogno d'
invio. E voi diceste, che non m'intendeste. Non
monta nulla. Veggio e vidi sempre il vostro buono animo. Volesse Iddio
ch'io fosse da tanto, ch'io vi sapesse andare a' versi e alla natura vostra;
ch'io penso areste di me più consolazione che non avete. E da altra
parte dico: E' mi dee volere di meglio, ch'io vada con lui alla scoperta; e
non sotto coverta, come certi Pratesi e altri, che vivono con lui ad arte.
E il fine ha fatto di loro pruova. E così farà il mio fine con voi. E non è
che in dodici
anni non dobbiate avermi conosciuto, che vie sono le mie;
che nell'altre cose pur non siete addormentato. La
malvagìa non ho
ancora assaggiata: io v'astetto. Con
Nofri d'Andrea vostro
parlai oggi assai de' vostri fatti. Esso ha gran voglia di servirvi. -
SER
LAPO vostro. XV d'
aprile MCCCCI.
De' fatti di
Barzalone arò più cura ch'io non avea quando c'era. Oggi fui
co'
Signori in persona; e dissonmi che, anzi che uscissono, ne farebbono
legge. E in questo mezzo non sarà gravato.