Per difetto ho in una gamba, passando, mi riposai al vostro
fondaco; che non v'ho meno diletto che di
casa mia: e fummi posto
innanzi una vostra, benchè lunga, ma piena pur della maggiore e più
bella difesa, che far potesse qualunche giusta persona, assalito e
manimesso a torto. Lessila bene adagio; e la gamba ne pregava: et
emmi rimasa tutta nella mente; e sì la 'ngratitudine, e sì la difesa civile
che fate; che pare v'allevaste ne'
sindicati di
Firenze, con tante ragioni
mostrate,
che naturalmente e' dee per intero esser
pagato. E nondimeno penso,
come dite, ne trovarete la verità per scrittura. Se avesse voluto il
peccato vostro, fosse stato
notaio, e poi
procuratore alle
Corti,
pericolato areste il mondo, e forse anche voi: perchè, a piatire, di natura
il
procuratore conviene sappia sostenere la 'ngiuria; e avere sempre nel
cuore quello crespo per vecchiaia e canuto proverbio: Chi ogni ingiuria
vorrà vendicare, O d'alto stato cade, o e' non vi sale. Pregovi vi
raccogliate con voi medesimo, e da solo, una volta il dì; o la notte,
quando gli uomini e gli animali tacciono: ponete la vera stima al mondo,
e mettete per abbaco la somma, quello che e' vale: e simile, che vale
ogni sua cosa; o volete ricchezze, o volete vittorie del compagno, o
volete stato, o volete ingiurie: avendo noi a star poco in questo
cammino che facciamo; chè tutti corriamo il palio, a chi è prima al
morire. E promettovi, che se sarete sì buono
abbachiere, o sì buono
rigattiere o
stimatore, che stimiate la
lira
soldi XXI o XVIIII o XX, io vi
voglio fare uno sodamento in questa vita, d'esser cacciato dell'altra (s'io
sarò di quegli), che voi sarete uno savio uomo, e viverete bene, e
morrete con tanto amor di Dio, che voi sarete ricevuto in vita eterna.
Maladetti siamo per certo quasi tutti, a stimare la
lira C
soldi, e chi mille
fiorini; chi nel pappare, e sempre pensar di bombare; chi non seguir mai
se non femmine; chi in esser riputato grande in sua vicinanza; chi in
istimare che le ricchezze siano paradiso (ma di ciò abbino consiglio con
voi); chi negli amici, benchè sono amici! anzi sono
mercadieri: tu a me,
e io a te! e mai non se n'addanno; ma al capezzale! E Iddio dice: Penso
che tu sia tardi! o
rischio n'è. E di ciò vi seguirà pace di mente, e di nulla vi turbarete: chè
già ho veduto il sapete fare, quando volete; e sarete perdonatore, che
viene da ricchezza animo; e incresceravvi di chi v'ha ingiuriato, più per
suo amore che per vostro.
Francesco mio, quando la ragione entra
all'uomo nell'animo, si dice pe' Santi che v'è entrata la grazia di Dio.
Vo'vi dire che ufficio è il suo. Ella truova in quell'anima la volontà, che
tenea in mano la bacchetta e comandava. Or la ragione, che è sua
maestra, le spezza la bacchetta, e mandala a lavare le
scodelle e
governare il
cavallo, e in tutto l'usa per
fante: e conduce quell'uomo,
detta ragione, in tutte le vie diritte; e mai non falla: e sempre la volontà
le va dirieto cortese. E lo
Spirito Santo non è altro avere, che avere da
Dio questa grazia; che la ragione gli entri in cuore, e che Iddio ve la
tenga. E però in questo fatto di
Tommaso credete a' vostri amici: non vi
volgete a lui, ma a Dio; e ringraziatelo: e pregate per lui, che Dio
l'addirizzi, e addirizzi voi: e vedrete quanta consolazione vi manderà
Iddio nell'anima. Dice Seneca: Se vuoi sempre fare tutte le cose a un
modo, abbi in ogni cosa l'occhio alla verità: ciò volle dire, a Dio. Il quale
vi guardi, e apravi la via sua, e diavi pace.
Se monna
Margherita non adopera San Francesco, volentieri il prestarei
a chi mel chiede, per far bene. -
LAPO vostro. IIII di
febbraio.