Al nome di Dio, a dì xvij d'
ottobre 1397
A dì 13 di questo vi scrivemo quanto fu di bisogno; poi, dì 14 avemo
vostra lettera fatta dì 4. Rispondiamo a' bisogni.
Ricordate lo
spaccio de' vostri
panni. L'effetto si è che nullo si
truova di
spacciare: àciene fracidume e non ci è
conpratore ed
essendoci
conpratore non c'è a chui si possino credere. Sicché, come
vi s'è detto, a noi parrebbe facesse per voi trarli di qui. E abbiendo
un amicho a
Napoli che gleli
spacciasse, sarebbe stato buono mandarli
sulle
ghalee di
Soria. Se pure no gli traete di qua mentre noi gli
aremo, faremo nostra possa di
venderli.
Quelli di
Giuliano di Giovanni gli vidono e non ci fu per loro niente;
ne consiglarono che a
Roma si mandessono: siatene avisati.
Le lettere a
Rodi abbiamo date a uno genovese che ci à promesso di
farne buono servigio che sarebe su le
ghale' di
Soria.
Altro non veggiamo avervi a dire.
Chanbi: per chostà, 45 3
/4;
Pisa,
.h
.;
Genova,
lb
. 8
s
. 6. Cristo vi ghuardi.
Antonio e
Doffo e
conp
., in
Ghaeta
Francescho di Prato e
Stoldo di Lorenzo, in
Firenze
1397 Da
Ghaeta, a dì iij di
novebre