Al nuome di Dio, ame. Fata dì 17 di
magio 1384.
Questo dì ricevetti vostra lettera fata dì 10 di questo e qui rispondo dove
bixogna.
Ramentate i
f
. 436 che mandaste a
paghare e ditte no si fa tante novelle di
quello mandiamo per voy e questo non so che voglia dire però che per voy non
mandamo
mercatantia a torno e no so in su quella parte quello vi dicate. Parmi
mi vogliate
paghare di novelle chome ditte e no vollete si dicha se avete
chomesso arore e se mi fate
danno vollete che io no dicha.
Qui è
Tieri ed à veduto se io dico vero de le
lane avete mandate che à parllato
con colui che ne à
venduto 28
balle di
lana a
barata di
pani e arotto la metà
danari che soto sopra mi conta
lib
. 42 di
lana grossa per
balla che se ne fa
tara la mettà. Ed ène istato tal
balla che à auto
lib
. 50 di
grossera che di
danno me ne tocha da
lb
. 200
inperiali: no mi pare chossa da no dire. E voy
l'avete per malle e no vollete dire che abiate mal fato anzi ditte che avete
bene fato e questo non è chossa piacevolle, siate certti che per inanzi più no
ne scriverò.
Se vollete dire che i vostri di
Vingnione siano mal serviti da me dicovi che io
mi penso avere sì mal servito già 4
anni che io abi migliorato
Francescho di
f
.
2.000 che se io avesse voluto fare mio
proffito mi sarebono in borssa e già 8
mexi ò lascato del mio che doverei avere
contanti di
f
. 4.000. Se di questi
vantagi mi faceste no so se m'avesse a dollere di voy!
Ditte avete
venduto
peze 8 di
panni di
lana di
Mellano a
f
. 42
peza termine di 6
mexi e del rimanente che sono 12
peze ditte di
spacare, quello avete fato sia
con Dio. A me piace puoy che più no posso che più di
f
. 2 se ne perde de la
peza. Voglio che del rimanente facate fine chome potete e Idio mi guardi di sì
fatti
ghuadagni e ongni amico.
E ditte che di
panni da
Chomo nulla avete fato e che ne fate vostro podere:
dicovi che anche di questi facate fine chome potete il meglio e non è da starvi
susso.
Voy ditte se a me pare che altri mi servisse meglio di voy che io io iscriva che
gli darete vollontieri. Voy avete comincato a
vendere: no voglio per onore di
voy. Providete pure a lo
spaco a quando pure vi paresse che io il facesse
compiaceròvi di prexente, rispondete per questo
fante.
Abiamo ordinato a
Bresca che di là vi si mandi 4
balle di
panni brescani che
sono
baratati a
lane che mandaste e questi mandaremo per
sag
io, abiane da 40
peze.
I
panni che chostà à
venduto
Rolando vi so dire ne fa
ghuadagno
f
. 6 de la
peza
e pure che trovi
danari fa
mercato rotto ma a la fine se ne dirà, ghuastano sì
fatti il mondo.
Di
bordi che ditte avete e no se ne truova presso al
chapitale, prechovi che
anche di quelli ne facate uno fine d'ongni chossa a cò che questi
conti si
veghano, di cò vi pregho. Di 4
balle mandati a
Barzalona di
ghuado e di 1
/2
ghuado ò inteso e fa 6
mexi li dovevate mandare e may non avemo sentore se non è
ora che gl'aveste mandati e sar
àmi
danno asay.
Da
Barzallona abiamo lettera che sono gionti là salvi e che in tuto sono
peze 55
e derebono essere
peze 56 sì che una
peza faltarebe, siatine avisati e
rispondete.
Ditte che
Francescho di Marco è andato a'
Bagni con la sua dona e tornato
che sia a
Firenze trarà a chapo i fatti di mona
Lissa sanza fallo e questo mi
piace molto e farà di suo
honore. Che se io avesse auto uno simille chasso a le mani non arey tanto
penato a tralla a chapo e prechovi me lo sollecitate per ongni lettera che no
romane se none per luy.
Apresso ditte che tornato che sia dal
Bangno vorà
abocarssi mecho e io ne sono
contento e io sono aconco o qui o a
Cremona o a
Parma dove e vorà, chossì li
iscrivete.
Tieri è qui giunto insino a dì 29 d'
aprille e
Boninsengna dovea mandare ongni
nostro
conto e nulla n'à fatto. E per certo se no manda io me ne andarò a
Vingnione e parmi sarà di necessità che io vadi a
Vingnione. Àvi di molti
conti
a vedere vechi e nuovi e per certo io vegho mi converà pure andare a Dio, chome
io voe vollontieri per questi chaldi.
Perché
Damiano mio
fratello è andato a
Lozera e ogi avemo lettera da luy e starà
di là più no s'avisava farò io risposta a una lettera li avete mandata.
Sentiamo da
Mariano di Sozino che e v'àe mandate a
paghare in tre lettere
per deto
Damiano
fiorini millecento d'
oro. E
Damiano si stimava che deto
Mariano
avesse
ritrato del suo e che no mandasse a
paghare più che
f
. 600, or la chossa
è pure qui. Parmi secondo vostro scrivere che qui mandarete a
paghare e perché
deto
Damiano non è qui è mal fornito di
danari al prexente ma tosto ce ne sarà
asay che per ritrare il suo da la
Mangna è andato e tra
rà di là a questa
volta il
vallore di
f
. 3.000 e più chome che anchora rimarà di là del suo
altretanto che tuto a questa volta no si può fare.
E per talle io vi precho che voy
paghiate tuto quello potete e se rimanisse a
paghare che voy vegiate modo di
schontalli di quello avete del suo tanto che
egli sea tornatto che alota arà
danari e
panni di
lana che chostà li mandarà a
voy e avisate chome si
spacarano.
Di suoy
fustani che chostà vi restano a
vendere vi pregho ne facate uno fine
sanza
barata di
lane. E quando altro non si possa fare per due
balle ve ne resti
baratatelli a
lane di
San Matio sanza
'rogiere
danari e abiavi il terzo
nera
se potete.
Di mandare
fustani di due
chandallieri chostà non c'à modo al prexente.
In chasso che no possiate
ricoperrare i
danari chostà per
Damiano sopra i
Chatelli tenete modo di
ricoperalli sopra di voy e io sono contento d'essere
tenuto a ongni chossa che fosse, rispondete.
Sarà con questa una lettera vi manda
Damiano da
Lozera e un'altra lettera
che io mando a
Francescho di Marco a
Firenze, fate di mandalla bene che
l'abi.
Altro no vegho di bixogno di scrivere. Dio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Mellano.
E serà con questa una lettera che manda
Tieri di Benci a
Francescho di Marcho
a
Firenze proprio e a voy no scrive però che vi scrisse per
Genova ieri.
Domino
Francescho di Marcho da
Pratto e
chompagni,
in
Pissa.