Con meco vi dovete e potete isfogare così come con uomo
che viva; e bastivi: e dovete aver per bene aver preso amico,
benchè disutile, a cui dispiaccia il male appresso ch'a voi,
e tocchi a cui vuole: chè in questo ho io un poco della
regola di Cristo; in ogn'altra cosa gli sono rubello; cioè,
ch'io non ho riguardo alla persona o
parentado o al corpo, ma
all'animo altrui. E poco dura in mia amistà uno cattivo: può
bene entrare in regola, ma e' non vi può durare. E già voi mi
diceste ch'al mondo non fu uomo suo pari a cui meglio voleste
ch'a
Tofano, e ad altri ch'io non vo' dire; e oggi, per le
lor bontà, non vi sono amici.
Francesco, io non sono con lo
spirito d'angiolo, ch'io conosca i cuori: ma bastivi che
l'amico vostro non usa più meco, e hollo
emancipato; e non fa
otto dì, che per le sue tracutate materie io ebbi parole con
lui; e fuggolo come 'l fistolo la croce: egli è uomo da
traboccare e da affogare chi si gli apiccasse alla cintola.
Non credo però averlo sì messo in
amore dell'amico, ch'egli 'l conoscesse, se 'l trovasse
per via. Ma io pensava far bene.
Scrissivi di lettere aute da
Barzalona: non ne fate risposta.
Manda'le a monna
Margherita: penso non l'arete aute; o
l'arete aute, e per le dugento
lire prestate, che io so,
terrete aver risposto col fatto. E così è vero.
A
Guido scriverò, e farolla
copiare al vostro dal
fondaco; e
per lo primo
fante sarà legata con quelle di
Nofri. La sua vi
rimando.
Volesse Iddio che conosceste me, che pur vi dolete io non
conosco voi; e volesse Iddio che sapeste ricidere, e mandare
a essecuzione gli ottimi pensieri, come avete l'ottimo animo.
Ma e' vi si ravvolgono troppo nel capo; ch'ancor vi dico io
da capo, voi volete tali e tante cose ch'e vostri faccino in
su ogni piccola cosa, che nullo ardisce a
comperare nè
cavallo nè
mulo nè simili cose, dottando esser morti se,
facendo con buono animo, venisse lor fallato: e none gli ho
per da meno, poi che 'l tristo mondo pur corre così, E però
vi scrissi: Voglia Iddio che 'l vostro da
Melano voglia e
sappia, ec
.. Chè in verità, se voi non pensate che tutte
queste cose io faccia per vostro onore e amore, e perchè
l'amico non mi truovi fraschieri di tante bontadi quante di
voi ho detto, voi fate peccato e porteretene pena. Salutate
Barzalone; e se egli non se n'accorda meco, non negherei il
morire è non più vivere. E per amor di Dio e per salvezza
dell'anima vostra (chè tutte l'altre cose sono fummo, vento e
favole) vi priego d'ogni cosa vi diate pace, e ponetevi ogni
ora in cuore non adirarvi. E verrà tosto
tempo (però che tosto morremo), che le
barbute ci fiano
levate dinanzi dagli occhi; che noi non aremo altro dolore nè
altro fuoco, che non aver questa verità conosciuta. -
LAPUS vester. VIII
iunii.