Trovando qui
sabato sera
cavalcatura sanza isconcio, sanza
astettarvi, andai in
villa a farmi levare certo
legname da ardere dinanzi
all'
uscio: e tutto ieri stetti al
pagliaio con miei vicini; e toccammo del
vostro
vino mi mandò monna
Margherita.
A
Bartolo
cartolaio avea parlato; e non mi seppi sì tenere, ch'io non
errasse un poco nel troppo. Or le risposte furono assai; ma, fra l'altre,
che e' s'usa un poco soprammettere, perchè sempre ne'
conti si leva; e
che e' non volea altro da voi, se none l'usato già fa otto
anni dal vostro
fondaco medesimo; e se ciò non vi piacesse, che era contento che gli
facciate
rifare di medesima ragione i
libri avete auti da lui, e nullo
prezzo
altro vuole: ma che e' non è vero che tal
mercato si truovi da altrui, se
none di
mercatanzia vile e trista, ec
.. Io nol direi in uno dì! Basta che
Stoldo s'è richiamato di lui: la si vegga la ragione. A me, non m'accorsi
mai m'ingannasse, in vent'
anni ho auto a far con lui: ma me non ha
potuto, perchè sempre le mie sono state vili cose, e ho sempre
pagato
in sul desco col patto in mano. Questa è l'amistà che ho con lui: e
pensava io che 'l mio amore, che e' dice mi porta, non vi nocesse. Or di
mie riprensioni fate poca stima, però che non m'è sottoposto; ma fate i
fatti vostri, come se mai non l'aveste conosciuto: e se bisognerà, io
v'aiterò; ma caro arei, per la lunga conversazione
ho fatta a sua stazone, non avermi a villaneggiar con lui.
Maravigliomi andaste a
Prato sanza far motto a
Guido, secondo
Stoldo
mi dice.
LAPO VOSTRO. VIIII d'
aprile.