L'amore che sollicita e riscalda il cuore, suole così sollicitare
l'amico assente come presente; anzi più; però che disidera una unitade
e una presenza, come era usato. E io mi dolgo che già fa tempo nè
polizza, nè di vostra mano lettera, nè
ambasciata ho auta, come
solavate. E le molte vostre corporali tribulazioni non possono spegnere
lo spirito, che non facci l'ufficio suo; il quale è solo amare, prima Dio e
poi il prossimo; fra' quali io vi sono uno. Arei caro da voi esser certificato
se da me viene lo stroppio o la cagione, o se l'animo vostro ha tanta
pena, che non possa spirare come addiviene a chi ha molta
febbre, e ha
l'animo fine, e non può favellare, legato le mani e' piedi e la lingua da
quello accendimento febbricoso. E se 'l mio
Libro di san Francesco
monna
Margherita tiene serrato nella
cassa, la priego me lo rimandi;
perchè de' miei
garzonetti alle volte ne piglierebbono, nelle notturne
vegghie, diporto; perchè è, come
sapete, apertissima lettera. Voi guardi Iddio, e allumini il cuor
vostro della sostanzia e fonte di verità, sì che stimiate le tribolazioni quel
ch'elle vaglino e non più, e a che sono buone. Se sapeste le mie e degli
altri, le vostre vi parrebbero una dolcezza: io dico da cuore.
L'amico vostro. XXX
ottobre.