Pochi dì fa ti scrissi; pensai ti potrà esser stata data per una
nave
partiva da
Pisa, e veniva verso voi: e
Luca mi disse io scrivesse, che per essa
nave la manderebbe, se già da
Pisa non fosse partita.
Da capo ti scrivo quel medesimo, perchè m'è pur entrata in
casa malinconia de'
fatti di
Piero; il qual mi dà pur pensieri, veggiendogli tanto rea cotesta aria,
che ogn'
anno n'è infermo, e mai non sanza
rogna, e ora sotto 'l braccio, con
febbre. E s'io non ho nuova lettera, benchè n'avesse una da lui poi si trasse
sangue, io ne vivo malcontento. In somma, io ti prego e richeggio per ogni più
stretto modo ch'io posso, che ti piaccia veder de' modi, con tuo un poco di
sconcio, mandarlo o per mare o per terra a
Valenza, per uno
mese o due, a vedere
quell'aria e quella terra, e a consigliarsi che partito sia da pigliar di lui,
quando sarai qua tornato: e forse terrai modi che e' non perderà in tutto il
tempo, con far venir di là a te chi che sia; e non astettare che
Francesco te ne
scriva, chè io non ho bisogno, in questo furore o pericolo, di sue lunghezze;
come per me farebbe quello che per uomo vivente, e così farei io per lui. E se
pur non fosse sanza danno di lui o mio della borsa, per questa lettera sono
contento esserne tenuto. Io non posso pensare, se è or vivo, gitti altro che
buone ragioni: e tu provvedi costì il meglio che puoi con quello d'
Arezzo. E se
non si isconcia l'amico, cioè tu, non parrebbe il servigio così bello. Io non
potrei dire quanto te ne gravo. Iddio l'abbi aitato e aiuti. Ingegnerommi
d'accostare più ch'io potrò alla volontà di Dio, che sa quale è il nostro
meglio, più di noi; fatto ch'io arò di lui ciò che potrò. A questi dì faremo la
carta tua, benchè il
danaio è quasi
pagato presso a tutto. Delle
masserizie
vuoi, ho inteso; e starò a vedere se noi in questo mezzo n'avessimo a
vender
nessuna: che tutto giorno ci accade. E ove che no, a
settembre o prima sarà
fornita la
casa de' bisogni tuoi; per modo che a
rivendelle, poco o niente
perderesti. Confortoti a isvilupparti omai, e tornare. E
Piero ti raccomando: so
che non è però di bisogno.
Niccolò Bettini, mio
compagnone e vicino e buono
uomo, molto s'allegra meco che torni in nostro paese e nostro
Gonfalone. Guarditi Dio.
LAPO MAZZEI not
., 2 di
maggio 1408, in
Firenze.