Monna
Agnola. Il vostro
nepote e
figliuolo
Andrea di Giovanni di Lotto, salute con voluntà
di vedervi sana et alegra. Ebi risposta d'una lettera, la quale vi mandai, che dice come avete
prestato al
Comune di
Firenze
fior
. XII e ch'io, s'io potessi, ve ne mandassi una parte a
sodisfare il
debito che m'avate fatto. Rispondo ch'i'ò tanta spesa dala parte mia, ch'io non ò da
potere aiutare me, però ch'i' ò quatro
figlioli et ogni dì n'aspetto uno o una; ma se avete tropo
disagio, abiate ricorso a
Francesco di Marco et
obligateli la terra inifino in quella quantità, se
altro non potete fare; comechè
vendendoli sarebe meglio perdendone uno
fior
. o due.
Pregovi, se mi volete. bene, che comportate il più che potete, però ch'i' ò la fanciulla, ch'io vi
dissi, che è già, grande et vorrà marito et io mi procacierò di patire ogni stento, sichè non
vogliate, se potete,
obligarle le cose, cioè la terra nè la
casa, a niuno. J' are' la
figluola, mia
mandata, ma rispondeste, che non potevate tenerla per le grandi spese, sono certo; che pure
vi bisogna d'essere servita da qualcheuna: Sarebe meglio c'aveste de le vostre che de l'altre.
Altro non vi scrivo, se non che Dio v'alegri.
Facta in
Genova. Adi' XIIII
.o di
febraio
Monna
Agnola di Lotto in
Prato al
Canto la Piagna sia data
1385. Da
Genova. X
Genaio .