Al nome di Dio, a di viiij di
maggio 1401
Per lo pasato n'abiamo scritto abastanza; poi nonn abiamo vostra e per questa
v'abiamo pocho a dire di nuovo. Rispondete.
Da' vostri di
Maiolicha abiamo v'àno chiesto, più tenpo fa,
riso e
chomino ci
mandasi per noi, e per ancora nonn abiamo che seguito n'abiate. Da voi l'atendamo
sapere: che Idio ne presti salvamento e
guadangno.
Sì abiamo da loro vi mandoro per noi, più fa, uno
caratello di
tartaro e uno di
polvere d'esso, in quale atendiamo abiate avuto e provisto a finire con pi
ù
vantagio
arete posuto e noi avisatone, perché parendoci il
pregio facesse per noi ve ne
manderemo più. Diteci sopraccò di suo
spacco e simile mandandovi del
vermiglo de
l'uno e de l'altro, ci date il miglore aviso potete. Rispondete. E de'
danari di quello
v'àno mandato per noi i vostri di
Maiolicha, ci mandate
chomino e sì
semente se
niente per noi avessi
conprato. Rispondete.
Qui si stano tutte cose a l'usato. Avisateci di costà come segue e guando vedesimo
da fare
hutile d'alchuna cosa, ve ne chiederemo. Rispondete.
E più per questa non dicamo. Siamo a' vostri piaceri.
Canbi: per costà,
.h
.;
Firenze, 47 3
/4;
Gienova,
lb
. 7
s
. 19.
Angnolo e
Giuliano, in
Ghaeta. Cristo vi guardi.
Francescho di Marcho e
Lucha del Sera, in
Valenza
1401 Da
Ghaeta, dì 29 di
giugnio