Al nome di Dio; amen. A dì XIII di
settembre 1393.
Poy che di qua partì
Andrea non v'ò scritto per non vedere el bisogno, nè da
voy non ò avuto lettere. Àcci poco a dire. La magiore chagione di questa sì è
per avisarvi chome abiamo sentore
Antonotto Adorno si mette in ordine con
gente per tornare qui, e assay c'à di quelli il credono, consyderando l'ayuto si
vide l'altra volta della popolagla e de'
citadini. E poy, come arete sentito, tutti y
suoy amici confinati ci sono ritornati, e chi non è tornato può venire
, ch'a
niuno n'è vietato il tornare, salvo
Antonotto e 2
fratelli e'
filgluoli e 2 altri. Tutti
altri possono tornare al loro piacere, ben che quasi tutti son tornati, quelli
erono in queste parti, di
Toschana o di simili circhustanze, e ongni dì ne
tornano. È per queste chose c'à molti a chuy pare verisimile
Antonotto si
rimetta alla pruova. E oltre a cciò, chome detto v'è qui si dice, è che fa gente.
Qui mi ci pare vedere molta
fanteria più che non suole. E chosie ècci tornato
meser
Rafaè da Montaldo. Pare a me chostoro stiano ben proveduti e chon
buono chuore e sanza paura. Che Idio metta in quore a caschuno volgla stare
in pace.
Questo vi scrivo per la venuta d'
Andrea cholla donna, che mi pare da
soprastare un pocho, però che a me par esere certo, che, se chostuy viene,
non potrà manchare gran zuffe, però tutti i suoy nimici àno preso gran quore in
chontradiarlo ed a non fugire più forse chom ànno altra volta fatto, chome
sono suoy intimi nymici, cioè que' di
Ghuarcho e que' di
Champofregoso e 'l
veschovo di Saona, que' di
Montaldo. E per certo, se chostuy viene, e' ci sarà
zuffa, e non vegho non sia sanghuynosa e malamente. Per certo non posso
credere il contrario. Chome chosa niuna ne sentiremo più inanzi, ve
n'aviseremo.
Anche mi pare non sia che buono provedersi qui secondo il temporale. Io ò
veduto questo dì
Francesco di Bonacorso a levar circha 40
centinaia di
mecchini e alquante
chanelle, non so a che fine. Forse l'à a fornire per altri o
forse lo fa per altro; pure, a dirne alchuna chosa a
Yachopo, no sarebe che
buono, però yo lo vegho un pocho tropo duretto.
Sapi
Andrea, che 'l
sabato partisti di qui il
vescovo di Saona, per dubito
Montaldo no fosse a una chon l'
Adorno, fecon zuffa a
chasa
Montaldo. Per
che della gente di
Montaldo trasono per lo chiasso c'è di chosta e venone per la
via nostra dinanzi per asalire que' del
veschovo in
Banchi. E fuvi morti V
huomini in quella zuffa, fra' quali
Giovanni da Voltagio chordonaniere, chon
chuy abiano già avuto a ffare, per lo quale e'
Portinari ci promisono il resto
dovavamo avere da lluy, e
Bruno dovea e dee avere da lluy circha
fiorini 15; e
fu morto sotto il mezano nostro d'una prieta vene da una
finestra o di que' di
Negro e di que' da
Mare. Il perchè, sendo rotta la gente del
veschovo, tutta la
brighata da
chasa
Montaldo trassono, o la più parte, pure alla morte de'
gentiluomini, e molti chome fuori di loro si fugirono chi qua e chi là. E cholle
punte di
lance e
spade si misono a volere rompere l'
uscio della
chasa di sopra 'l
mezano nostro, e la nostra
finestra del mezano fu aperta e più volte vi si cridò
al fuocho e a ruba e ongni male, che Dio sa la paura avemo. Feci serrare
le
finestre di
chasa, e volli
Iachopo cho'
libri se n' andasse in qualche luogho
per fugire quel furore, chè di certo, se in una
chasa fosse entrata quella
chanalgla, più d'una n'andava, e noy eravamo loro in boccha. Chome sapete,
in verità gran pericholo chorremo, e di certo n' avenia altro, se non fosse
meser
Polo da Montaldo e 'l
fratello minore, che vi trasono e levorone tutta la
brighata, e tutto si sghombrò per la vicinanza.Non ci fu modo
Iachopo volesse
mettere in qualche parte e'
libri o andare chon essi fuori della vicinanza,
sicchè, se niente vi pare da dire, non parendo vengha da me, il potete fare,
sicchè se chaso niuno venisse, ch'elgli stia cho'
libri più ariguardato.
Andrea,
questa terra parvemi il
sabato sera pegio ch'una spiloncha, e tutto era per non
sapere l'uno l'animo de l'altro. Ongnuno dubitò di
Montaldo per la portatura ne
fece per insino a tutto di quel dì. Or di tutto siate avisati.
Voy vedete quello fanno tutto dì questi
chambiatori e qui e a
Vinegia e chostì.
È chose da disfare i
merchatanti, que' non fossono ben proveduti, e non tanto
per lo stare fornito di
danari, quanto lo credere a cchi non è molto poderoso,
chè a queste strette una picchola
soma di
danaro ch'uno abi bisongno il fa
pericholare. Ò chotale parole sentite, non buone, di
ser
Iachopo Manni della
loro
chompagnia di qui e di
Pisa. E ricordovi quello
Nastagio di Simone da
Siena fu sempre gran distenditore, che a queste strette lo ricordo sempre
avere delle chalde. Se vi pare, ve ne metete a sentire, e, se vi pare, provedete
e n'avisate i vostri di
Pisa e di qui, chè non volglo v'afidiate al mio dire.
Arete sentito la
rapresalgla sopra ' pisani fatta qui. Sonci suti gl'
ambasciadori
pisani, e infin è suto risposto loro la
rapresalgla esere giusta. E da
dì 23 di questo i llà chominca, per che chonverrà ch'ongnuno pisano
sghombri, coè ongni pisano;
e dubit'io tra qui e
Pisa non sia chattivo usare per più rispetti. Parmi
non si possa erare averci buono provedimento. Chome seghuyrà v'aviseremo.
Le sichurtà no si volglono abandonare per ongni parte.
Nofri fu cho questi dell'
arte, e, in brieve, a me pare questi
lanieri schoppino
de' fatti suoy. Ànoli veduto
lavare la
lana, di
e scelglere e divettare e ultra,
e par loro faccia melglo di loro. Di che poy, sendo richiesto a l'
arte, anday cho
luy, che prima non v'era yto niun'otta, e, oltre a alchun
danayo vollono per
balla e alchuno chomandamento fattoli sopra 'l far
tarare ongni
lana lavorassi,
li disono darli
lunedì per scritti certi ordini, e' quali esso si ghuardasse di non
passarli sotto le
pene loro, ma prima che
lunedì no lle potea avere;
agiungnendoli che sopr'ongni chosa si ghuardasse di non fare chompagnia cho
niuno straniero dell'
arte, però che di fatto ne sarebe
chondannato. Molto vi si
rimisono suso, che, quanto a me, feconno sospettare che no lla volesono
becchare, per la qual chosa abiamo preso alchuna forma sì dello scrivere su'
libri di
Nofri, sicchè le lettere li scrivete tutte tengnamo noy e niuna ne vada
alla
bottegha sua.
Tutti i
danari piglerà si mettano a uscita a lluy, e chosì choregerà i
libri suoy,
che tutto paya i lluy proprio, salvo che p
.....ya voy suoy
fratelli ne lo
serviate e di
danari e di
scritte quando bisogno n'à. Di tutto è ben chauto
Nofri,
e 'l segno
à cominciato: no lli è paruto darne nè farne altro. Di tutto so che
da lluy sarete avisati o ve lo v
..... a lluy possiate scrivere per modo abia
chagione di ghuardarsi e che la gran volontà nol facesse g
....., ch'io ò
compreso poy, che questa andata da l'
arte fu che questi altri
lanieri ànno di
lui g
ran detto alchuno. Noy credemo si facesse una picchola arte, e
ora à IIII
balle di
lana Francesca
tutto dì il vano a vedere,
che ne schopiano, e òvi veduto alchuno
chonsolo, e ò paura sono
di
merto
Nofri non sia una loro vingnuola in
chondanarlo speso. No si può erare a
massimamente in questo chominciare, chè
Nofri non c'è ben uso.
Io ò fatti vedere a questi dì a
Nofri que'
panni de'
Petriboni. Dicemi sono
panni
di molto meno pregio no lli tenghono. Non
pare a lluy sieno di
pregio di
fiorini
40; dice di 36 in 37 o insino in 38, e male, dice, sono pari a' suoy di una stella
o picchola cho
sa melglio. E io gl'ò mostrati a questi dì, e, in fine, a
baratta
non truovo niuno li volgla
ragionare più di
fiorini 40; e perchè no me parevano
di sì
basso
pregio, non volli ragionare più avanti. E a me pare che per
navichare siano molto buoni, e metendovi alchuno di que' di
Nofri e di
Baldo, e
facendo 2
balle tutti
chiari, io
credo che tu ne faresti molto bene. Si' a certo,
Andrea, e' sono
panni legieri da averli a buona
derata, poy sono lecchati e
buoni
cholori e lucenti. Pensavici su, e io scriverò loro quello mi parrà e quello
è la verità, e se verrà a chosa mi paya, ve n'aviserò.
Chome tu puoy vedere per lettere di
chompagnia, e' c'à poche
spezie e no ne
starà ghuari
Cilestrieri a venire, che non potrano stare a'
pregi, e anche sento
non c'è che questa
nave che s'atende di
Soria. Dovrassi fare bene della
channella mandasti in
Provenza.
Lire 35 l'à
comprata questo dì
Francesco di Bonacchorso, e credo sia della sorta che lla nostra, però che
l'ebe del
maghazino ch'era la nostra, e so quando v'anday mi voleano
dare qualunque volevo, il perchè sospettay e menàvi
Bruno, e righuardò e
asagiolli tutti e tolse quella gli parve milglore. Credo abiano dato a credere ora
a questi dì a
Francesco di Bonacorso ch'ella sia vantagiata dalla nostra, ma ella
non è, ch'io so che insino allora
meser
Antonio la volea
rincharare. Farmi alla
venuta di
Cilestrieri non si possa erare a torre qualche
chassa di
polvere e di
zucheri e d'altre
spezie. E' mi pare e'
micchini sieno levati inn ongni parte, cioè
Vinezia e qui; e inn ongni parte n'à pochi, salvo a
Roma ve n'è a buon
prezo,
tale ch'è gran fatto a la
charestia v'è d'ogn'altro
spezie. Se tti pare farvi nulla,
lo puoy fare. A me pare per la venuta del
papa molte chose v'arano gran
buona
chondizione e masimamente le
spezie e'
panni, però ne viene al tenpo
da cciò.
Io non so mi v'abi altro a dire, se non ch'io sono qui, e di quello sono richiesto
fo volentieri e chon buono animo e volentieri. È vero non mi inframetto più altri
si vogla.
Iachopo si porta bene, ma à molte facende e tutto vuole fare.
Lunedì
a dì primo, per le novità ci furono, chomincay la mattina per tempo una lettera
a voy solo per dirvi le novità, scrivendo per tenerla fatta e mandarla per lo
primo. Ella si rimase, bontà d'altri, e non ch'altro la
saetia portò il
ghuado
nostro portò molte lettere, e le nostre si partirono poy a dì 3 o dì 4, e no vo'
dire d'altre anche rimaseci altra volta e di chostì e d'altronde in questi dì, e in
verità per solicitare non rimane, che Dio il sa. Io mi vi racchomando, e priegho
Idio che di voy sia sempre buona ghuardia. Per lo vostro
BARTOLOMEO di FRANCESCHO, di
Genova, salute.
Io credetti scrivere questa lettera a te e a
Stoldo, poy, per non dare
sturbo a
Andrea, la fo pure a tte.
Priego Dio che anche ti ghuardi. In questi
dì v'avevo chomincata una lettera: non mi fu lascata finire: vene mezza.
Prieghoti
ti sia rachomandato, e simile i miey
fratelli e nostra
madre.
Io ò gran volgla di fare bene e òne bisongno
. Che Idio mi presti della sua grazia.