Al nome di Dio. A dì 16 di
gienaio 1392
Noi ricievemo da' vostri da
Pisa uno
pondo di
sevo e una
balla di strame de la quale
cosi ci disse la ma
ndas
simo a voi. Il
pondo era per modo da no potervelo
ma
ndare se no per
char
ro e noi no troviamo
char
ro vi voles
si venire
per le chative vie vi sono da qui costà, di che noi iscrivem
mo a vostri di
Firenze ch'ei ci mandassimo quatro
corbel
li e che noi ve lo ma
nderemo.
Risposocci non era loro e fatti, a
nzi erano d'altrui. Di che
Lodovicho di ser Jacopo
fu qui e difatti che il detto
pondo era suo e che noi vedesimo modo di
ma
ndarglielo di che noi ve lo ma
ndiamo questo dì per
Marcho di Corso e
la
balla
del'altre cose. Quando ricievuto l'avete dateli per sua
vetura
soldi
e re
ndeteli
soldi otto à
paghati qui a noi per
ischarichare di
nave e per
fondachato. E mi vuole ricordare che diesano l'
paghò a
Santa Gronda
per
libbre 850 e per la
balla 350. Paremi che la
balla sia 390 e che
sevo è
libbre
circha a mille, sic
ché la
ghabel
la in questo rimarebbe ingannata, sic
ché
per Dio e fatte che vostri di
Pisa che fac
cino sia ch'eglino e voi non e
riceviate dan
no né verghonnia. Ridate al
vet
turale le
sacha i che il sono
inperò sono sue. Cristo vi ghuardi.
Per
Piero di Pagholo Lotti, al
porto a Singna.