Al nome de Dio. 1406, die XII
marci, secumdum
cursum
Janue.
Recevei dove vostre letere, l'una a dì 2 de
marzo e l'autra a dì VIIII, a le quali
no bissogna tropo respondere. Ò veduto de la sanità vostra, de che me ne
piiho grande piaxere. A lo fato de
Andrea, che abia no auto per bene quelo che
a voi ò scripto, fa monto male, perchè no v'ò scripto cosa che de nuovo no
scripvesse. A la parte che voi dite, che v'ò scripto alcunne materie se vorebono
piutosto dire a boca, confesso esser verità, quando l'uno a l'autro se può
parlare, e Idio sa quando di là mai torni. A l'amico mio, videlicet a
Tendy, io de
nuovo li scripvo. No so se atenderà a mio consiiho o no. No voiho perdere il
mio: suficia abiano goduto, et cet
.. Dirogi che venga a mie di qua. E no dago
mente che voi apriate sua letera et vediate quelo che a lui scripvo. Questo
dico, perchè voi sereste avisato che dirgi, se a voi venisse.
Io avea operato che l'autro mio
fiiho magiore avesse qualche
officio ne le
parte de
Romania, azò che meiho podesse recoverare li
beni de l'autro mio
figiolo, e, brevementi, non è stato servito, perchè de li
ofici de
Romania che a
lui apartegnevano a potere avere no se n'era a dare noma doi, sono stati dati
ad autri, perchè se sono trovati più forti davanti coloro li quali li àno auti a
dare; e niente di meno a lo dicto
Antonio derono una scripvania a
Genova, ma
no l'à potuta otinere perchè no era
notaio. È stata data ad autri. Sarebegi
valuta
fiorini CL in CC. Sichè è stato servito de quelo che no domandava, ni a
potuto otinere, Idio lodato. Io spero de andare per
podestà in la
Rivera de Ponente
in uno luogo
convencionato con lo
comune; e no v'à niente il
comune
a fare de
elegere lo dicto
podestà, anti queli de quelo luogo
elegono da loro. È
belo e buono et honorevile
officio. Rende raxone in criminale et in civile, e
mena con seigo iudixe de raxone. Non è ancora fato la lecione: farasse in
queste
feste de
Pasqua o innanti
Pasqua. Credo me verà fato, perchè
meser
Remondino da Fiesco legum doctor, il quale a
Firence vene
podestà e no
guarda quar jorno a partirse per venire, e
meser
Luco da Fiesco et monti autri
se ne sono inpaihati. Se fato verae, sta bene, et se no, ancora sta bene:
viveremo fino a la morte. Il luogo à nome Diano: è belo luogo e deletevile et
buono vivere.
A le nostre cosse di qua, noi stiamo tuti bene e in reposso, Idio lodato e per la
bontade de lo magnifico nostro
signore
meser lo
governatore, et cet
.. A lo
fato de lo
papa nostro di qua, è ancora a
Saona. Credo verà la
setimana santa.
A lo fato de la moria, parme in tuto sia cessata. Idio la confermi. Autro no
abiamo per lo presente a dire. Se
Tendy de Giusto, lo quale tenea per mio
fratelo e òlo trato de catività, venisse a voi, ditegi quelo che a voi pare, e sono
contento legiate la sua letera, la quale con questa vi mando, per vostra
informacione.
Per
PIERO de' BENINTENDI, vostro amico et servitore, etc
..