Al nome di Dio, a dì xviij d'
ottobre 1389.
Ieri mattina, per
Matterello, ricevetti tua lettera e lle
chiavi che per
lui mi mandasti. Alla tua lettera per questa rispondo.
Del
refe che chiedi non ò trovato altro che una
matassa di
chotto,
e abiamo ciercho nel
forziere e nel
forzeretto, e non troviamo altro
che 1
matassa di
refe chotto e 1
matassa d'
accia cruda.
E'
chapucci e
pettini e altre cose che mi chiedi, ti manderò per lo
primo che v
iene.
Il
panno del
chapuccio mio, dicie monna
Franciescha che no ll'à;
e in
chasa
[] sue il
letto e altrove, e non cie lo truovò:
mandera'mi
a dire se sai dov'egli è.
La mia
ciopetta chorta truovo ch'ell'à meno 2
gheroni, e non so
che ssi voglia dire perché ne furono levati.
Dimmi se vuogli la
fodera del
vaio
biancho della
cioppa, nè sse
altra cosa vuogli mandamelo a dire.
El
panno del
chapuccio ò poi ritrovato, sicché sta bene.
Mandoti per
Nanni di Lucha vetturale più chose, chome sono per
una
scritta ch'io òe data al detto
Nanni:
fara'lati dare. Nella quale
scritta è ordinatamente scritto tutte le dette cose ch'io ti mando.
Credo dispacciarmi di qui tra domane e l'altro, e venire chostì.
Idio ti guardi.
Franciescho di Marcho, in
Firenze.
Monna
Margherita, donna di
Franciescho di Marcho, in
Prato.
1389, Da
Firenze, a dì 19 d'
ottobre 1389.