Al nome di Dio, a dì viij d'
aprile 1394.
Per monna
Simona di
meser
P
. ti mando la
mula e 'l
morello e
lla
muletta di
Stoldo; domattina rimanda la
muletta di
Stoldo per
qualche amicho che ne faci buon servigio.
Manda
Nanino a
Pagholo di Bertino, e falli dire che levi il
chonto
da llui a mme, e
fara'mi avisare quello resta a dare.
Avisami s'e'
fraschoni da
Filèttore sono
venduti; non sendo
venduti,
dà ordine si
vendino.
Domattina rimanda l'
alberello dell'
uve secche e 'l
pane, per
Nanni da Santa Chiara
o per altri, chi tti pare.
E manda la
sóma dello
acieto per
Nanni da Santa Chiara: puoi
stasera mandare per lui e dare ordine rechi tutto.
Richorditi di fare lavare spesso li piedi alla
mula choll'aqua chalda
insino a' taloni, e falla ben ghovernare.
Fa dire a
Nanni di Guiducio maestro, che
loghori quel pocho di
chalcina chome prima può, sì che non si guasti afatto; dilli che achonci
la
chamera dove solea dormire il
fornaio, e
riferri quella
chateratta,
e
arici il
muro della
guarderoba
rimurata.
E fami fare le
chalze, e poi
solare a
Meo.
Fa dare di chotesto
panichale che resta chostà, a
ronzinino, e
faglele bene minuzare; e al
morello anche ne puoi fare dare.
Fa sollecitare che si
venda quelle 2
botti del
vino sono in
chasa
Bettino, e fa rienpiere tutti gl'altri
vini della
volta, del
vino biancho
maramesso; e dà anche ordine che que' da
Filèttore si rienpino: ed è
buono lo faci fare a
Bernabò.
Domenicho di Chanbio è tornato da
Perrugia e pare ch'elli abia
venduto il suo
ronzino, e dicie volere per sé il
leardo, sì che rimane a
nnoi la
mula e 'l
morello e 'l picholino: volsi
vendere il picholino, e
rimancene 2 e bastaci.
Altro non dicho per ora. Dio ti guardi.
Franciescho di Marcho, in
Firenze.
Monna
Margherita, donna di
Franciescho di Marcho, in
Prato.
1394 Da
Firenze, a dì 8 d'
aprile.