Al nome di Dio, a dì xv d'
ottobre 1398.
In quest'ora n'ebbi una tua per
Arghomento, risposta d'una mia vi
mandai iarsera e, per suo difetto, no lla avesti di buon'ora, e assai ne
lo preghai, e dice non se ne richordò: rispondo appresso.
Per chagione ch'io era a desinare chon
Ghuido, non ti pote' iscrivere
per
Nanni, nè farti risposta a una tua de' dì 13: farollo per
questa. Sono avisato che non si trovò chi rechasse la
botte vòta, e però
la rechò
Nanni: faceste bene. D'ora inn ora, attendo il
vino di
Val di Grieve,
e sopra a cciò non chale altro dire.
A monna
Giovanna
chonpererrò la
pelle, chome tu di', e recherolla
chon mecho; e a te recherò parecchie viste di
panno
bigio, nel
modo che ttu di', e recherò del
refe
nero.
Della
banbagia non truovo più grosso che quello ch'io t'ò mandato,
e dice
Domenicho si può mettere doppio.
Piacemi che
Piero abbia chonpiuto il
tetto e messe le
travi: vorei
tirasse suso il chamino, ma credo gli manchi
chalcina. Faccia, in questo
mezo, il
palcho chom'egli à
aricciato il
muro dal
palcho; ma io
vorei ch'elgli riturasse quelle biuche della
cholonbaia dirieto, per modo
che aqua non mi potesse nuocere, e
intonichasse dal chapo insino
al piede per modo che stia perfettamente bene. E io l'ò inposto a
Cristofano che lgliele dicha di boccha, e però non ti scrivo lungho
chom'io scriverò; ma dilgli per mia parte che, s'elgli no ll'achoncia
bene, mai non arà pace chon mecho. E poi io sono chostà e
spegneremo
della
chalcina e chonpieremo ongni chosa.
Di
Matteo di Fattalbuio, non è altro a dire. So che non vi sarà
anche domane per amore del
merchato. Faccia pure
Piero al
Palcho
quello ch'elgli à a fare, e
Nanni istia chon lui, e non vengha qui s'io
non vi dicho altro, E forse sarò chostà io e ordinerò tutto quello che
farà bisongno.
Del fanciullo di
Manno, non è altro a dire. Fanne quello che ttu
dèi, di simili chose non mi inpaccerò mai: elle sono chose d'averne
più tosto male grado, che buono.
Manderòvi domane
danari, o io ve lgli recherò mecho, sicché voi
arete i
danari assai. Ma dite a'
passageri, che s'elgli ànno a venire qui,
venghano qua e saranno
paghati, o elgli m'atendano chostì, e
pagherolgli.
Dicemi
Cristofano che ci furono istamane e non mi ànno fatto
motto.
El
sale di
Barzalone
pagherò in quest'ora, e aviserollo di tutto,
chome ch'è stato
Andrea, suo
lavoratore, ed àmi date
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picc
.: farò
di
pagare, e poi quando arò agio.
Per non tenere più
Cristofano, e per molte facende ch'i' ò a fare in
questo punto, non vi dicho altro. Provedete bene choteste
botti, e fate
ch'elle stieno bene piene e bene chiuse, che anno se ne guastò una
botte di 25
barili per lascialle schoperte.
Per chagione che in quest'ora viene il
vino di
Val di Grieve, e
abbiàllo a
'nbottare, non vi posso dire altro. Idio vi guardi. Per
Francescho di Marcho, in
Firenze.
Monna
Margherita, donna di
Francescho di Marcho, in
Prato.
1398 Da
Firenze, a dì 15 d'
ottobre.
Risposto.