Al nome di Dio, a dì iij di
maggio 1399.
Istamane ti scrisi brieve per
Barzalone per non potere fare altro, e
per questa farò il simile. Io non t'ò iscritto perché, chome gunsi qua,
Checcho amalò, e perché io òe tanta malinchonia quant'io poso tra
d'una chosa e d'un'altra, e perché c'è gunto molta
lana e altra
merchatantia,
sì ch'io òe auto tanta facenda ed ò che io afogho, e non
poso fare chosa ch'io voglia, che ora v'è l'uno e ora vi è l'atro, e chi
vuole una chosa chi un'altra, che nonché altro i' nonn ò per anchóra
potutto iscrivere di fuori a persona, e vanne domane il
fante, ed io
vorò fare pure 2 versi per uno: sì che vedi chom'io poso fare nulla.
Io penserò a spacarmi di qui il più tosto ch'io potrò, e veròmene
chome sarò spacato, che mile
anni mi pare: chosì puoi dire a chi tte
ne domanda. Che di tutto sia lodato Idio.
Io non t'ò mandato ogi
Nanni: domatina vi verà
Checcho di Ghinozo,
che viene chostà per
purgharsi e trasi sanghue, e manderotti
Nanni, che saranno aportatori di questa lettera.
I
paternostri di monna
Simona òe auto e dategli a
Stefano di ser Piero,
sì che sta bene.
Dimi per la prima se facesti nulla de' fatti di
Nofri di Palla. E
richorditi del
mantelo di monna
Ghita di
Mateo Ghetti: manda per
Domenicho di Chanbo, e chonsìglati cho lui.
I
veli tuoi, e'
peduli e ongn'altra chosa di', farò di trovare e
arecheròtegli quand'io ne verò, che sarà più tosto potrò. Dinmi pure
se d'altro ti richordi, e recherò tutto.
Domane mi manda, per
Nanni, parechi
mele di choteste malateste
vi sono, e il
freno vecchio del
chavallo, e non manchi, a ciò che lla
brigla nuova non si ghuasti.
A
Bartolomeo ò detto quanto tu di'. Egli ti scrive una lettera che
sarà chon questa, quant'io no m'avisava di questo fatto perché io òe
tante chose nel chapo che nonn è maravigla s'io no mi richordo chosì
d'ongni chosa. Ma se tu non fósi, questo fatto poteva gitare una mala
ragione, e per certo, quand'io il penso, io non sarò mai sanza paura
insino a tanto che non sia fuori del
distretto di
Firenze. E' mi dice
ch'aspeterà tua risposta e poi prenderà partito d'andarsene a
Pisa:
dirotti che seghuirà. A me non dice nulla, se nonne che vuole andare
a
Santo Antonio per boto d'un suo fancullo: tu sai i modi suoi e io
non cercho che niuno mi dicha de' fatti suoi più che si voglia. A
boccha diremo tutto: che Idio dia bene a fare a tutti. Egl'è pure
Bartolomeo.
Fa che a l'auta di questa, tu mi dicha bri
eve sopr'a' fatti di
Nofri di Palla.
Di quanto tu dovevi seghuire la matina di
chalendi di maggio,
dimi che facesti e di choperto, chome tu vedrai que di sopra, di
questo fatto à detto
Guido sopra cò, e ora lo dice una altra volta.
Vedi chom'io posso esere lieta de' fatti suoi, che dicha in un'ora
d'una medesima chosa due volte una chosa per noe richordarsi. Sono
delle altre mie venture, ma io sono dengno e merito ongni male. Non
è però che lla chatività no sia minore di chi fa quello non dèe: mai
sarà se non
Guido, di che mi grava, ma di certto io debo trovare de'
rimedi in questi fatti se piacerà a Dio.
Perché mi toccha istanotte a dormire pocho, non mi istendo in
molto dire. Io iscrivo a
Stoldo che cci vengha domane: per lui ti dirò
quello mancha in questa. Che Idio ti guardi.
Manda a richordare a
ser
Lapo e' fatti di monna
Giovana, e a lei
dì che
Tomaso à lle
ghotte. Chosì mi dice
Pagholetto che cc'è venuto
ogi, che, chome e' fue milglorato dello
male dello fiancho, e llo male
delle
ghotte lo prese. Non si pensa questo ella e gl'altri engrati che,
solo che faccano i fatti loro, dello
chonpangno pocho si churanno, e
Dio si chura pocho di loro.
Mandoti due
forme di
formagio graso, di quello mi mandò
ser
Chonte. Manda l'una a
Bartolomeo Chanbioni, che ne' suoi fatti dura
faticha asai: volglo che abia la parte sua di quello che
ser
Chonte mi
dona, chome che se
danno c'achorése sarebe pure mio.
Per questa non ti dirò altro per ora: richorditi della
famigla di
chasa. Io avea inposto a
Barzalone che venise a desinare techo: mostra
non ne facése nulla.
Per
Francescho di Marcho, in
Prato.
Margherita, donna di
Francescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.