Al nome di Dio. A dì XVIIII di
marzo 1393.
Ieri ebi 2 tue lettere: l'una per lo
famiglio di
meser
Rinaldeschi
e l'a
ltra per
Nanni da Santa Chiara: per questa no' rispondo
a ongni chosa, per altra ti risponderò a chonpimento.
I'
leardo ti mando per
Barzalona che lo mena uno suo
lavoratore,
e mandoti dodici
pani perch'ène frescho.
De'
pipioni ven'à picchola chosa: no' ven'à se no' due
paia
che siano buoni da magiare, pigl
ierene quello partito che cci pare
migliore. De l'
orzo no' ti so dire quanto ve n'à: aviserotene domane,
ché tornerà
Nannino istasera, e da lui lo saprò.
A
ser
Chimenti òne detto quello che pe' le lettere tu mi di';
Lodovicho no' ci è, di tutti gli a
ltri à buona ispera
nza d'avegli
da lui in fuori.
Parmi che
ser
Chimenti none istringha lui volentieri, perché
dicie che no' vorebe eserre il primaio a mettere, ma pure m' à
promeso di fallo, se bisognerà;
Lodovicho àne promeso di dare a
ser
Chimenti
fiorini quaranta di qui a
sabato; òne detto a
ser
Chimenti che si idugi insino a
sabato e, se no' gli dà, gli farà poi
quello merita, e niuna mercié di lui non arà.
In questa fia una lettera ti manda
ser
Chimenti e avisati di
Lodovicho e d'ongniuno ti debe dare.
Feci una lettera a la
madre di
ser
Lapo e mandale due
tinche
e profersile tutte le chose nostre e, oltre a ciò, disi quello mi
parve di bisogno.
Della quistione chapitare cho' nostro danno, no' puote eserre
il chontradio. Idio per la sua grazia ce ne aiuti.
Mandamoti i'
ronzino leardo per
Barzalone, perch'era meglio
in punto che non era, e
Barzalone voleva andare subito.
La
spelda che si
chonperò
pesa
libre 35 chol
sacho e
chosta
s
. 8
d
. 8.
Altro no' dicho. Idio ti ghuardi.
per la
Margherita, in
Prato.
Franciescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.
1393 Da
Prato, dì XVIIII di
marzo.
Risposto dì XX.