Al nome di Dio. A dì XIIII d'
aprile 1394.
Ricevetti tua lettera per
Nanni da Santa Chiara: apreso rispondo
a' bisogni.
Della femina mi promese
Niccholaio Martini le favelai ieri
e a me promise venire quando avese servita una donna ch'ène i'
parto; parmi, per quello ch'io poso chonprendere, ch'ela sia buona
femina, non n' à né
marito né figluoli; tenete chotesta in chollo
isino ch' io vi risponderò, e avisate di che
chondizione ella ène.
Del fatto di
Perizi solecitiamo quanto si può. E'
bottoni della
Tina abiamo auti
in un sacho.
Del
chonto avete avere da
Paolo d'Ubertino farone d'avere.
Del
grano t'òne iscritto chom'io l'òne auto e ogi si
macina, ché
vi stane
Matterello.
Il
vino no' troviamo chi ne voglia, tu ài a
esere qui per
queste
feste: pigleràne partito poscia tune. Del
loghorare la
chalcina
no' truovo
maestro ci posa venire, ché ttuti sono inpacciati.
Nannino
àne auto il suo
panno.
Io mi sono diliberata di no' fare lettera a
Gh
uido e no' voglio
tu me ne mandi niuna qua.
Io ricevetti ieri mattina una lettera da
ser
Lapo, la quale dicie
l'avevi tenuta due dì, la quale dicieva chom'egli mostrone la mia
lettera a
Gh
uido, era la lettera per sì fatto modo, ch'io mi diliberai
parechi volte di no' gli rispondere; poscia pure gli rispuosi,
credendo fose a
Grigniano; mandagli del
vino e uno
paniere, tra
maroni e
nocciuole, e di sopra avea parechi
prugniuoli e i' lui òne
chomeso e' fatti di
Gh
uido, perché saprane bene dire: "No' mi
sento soficente rispondere a
Gh
uido": i' lui òne chomeso questa
facienda, ma diciemi il
Fattorino s'era partito da
Grigniano; rimase
la lettera alla donna sua, no' ne gli dire nulla se nonne dice
nulla a te, ché sòne che la ti mostrerà.
No' ti manda'
pane, perché non òne
farina da ciò.
Manderoti uno
fiascho di
vino, se
Nanni lo potrane arechare.
Da
Pisa abiamo auto uno
alberello di
gengovo verde.
Altro no' dicho: Idio ti ghuardi.
per la
Margherita, in
Prato.
Franciescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.
1394 Da
Prato, a dì XIIII d'
aprile.