Al nome di Dio. A dì 22 d'
ottobre 1394.
Iersera ebi, per
Meo, la
richordanza mi mandasti; di quanto
dine ch'io faci, farone quello ch'io potrò. Tu rimandi qui sì tardi,
che apena può entrare dentro e chonviene che lle
bestie chorano e
anch'egli: questo non è bene e no' poso posc
ia fare ch'io no' veghi
insino a meza notte tra mandare i
lengnaiuoli e in qua e i' là; penso
sia la chagone tua, e no' sua, che senpre ti pare, quand'egl'è sera,
che sia
terza.
Le chose che sono a mandare chostà che s'apartinghono a me,
mi dà il quore di fornirvi che no' vi mancherà nulla e manderò
guancali e ciò che sarà di bisogno, sì che starà bene.
Nanni di Ghiduco
vane domattina a llavorare al
Palcho; se potrà menare
niuno
chonpagno, lo menerà; pertanto sarebe di bisogno che
Meo
no' tornasse più chostà in questi due dì, e a me no' pare che sia
ogi mai grande nicistà che vengha, perché no' c'à a portare
some di
tropa grande nicistà, ed ène di bisogno che sia là suso. Fate istasera
una
richordanza pichola solo di quelle chose che sono di nicistà,
e
Nanni le v'arecherà domatina.
La
choltrice della
Domenica no' verebe a uno grande pezo al
letto della
Lucia, pertanto òne diliberato mandarti una di quelle che
si fecono di quella ponaca trista, e mandoti la minore, pe
rché penso
vi starà sue bene, e quela sarà buona per la
chamera delle due
letta,
quando aremo riaute quelle che sono fuori. Mandoti il
materaso
ch'avea la
Domenicha e più no' te ne posiamo mandare, perché no'
ce n'à più; e più ti mandiamo uno
chopertoio vechio a
gigli, e più
ti mandiamo i due pezi delle
chortine ch'erano a
Filettere. E mandiati
la
chortina rosa rivilupatavi dentro la
chortrice. Dice
Iachopo da San Donino,
che vuole di quelle due
piane, che volete per lo
sopracello, vuone
lire cinque il meno
danaio e
Antonio Michochi
non à chosa da ciò. Dite a
Cristofano che in quello
sacho dov'è il
chopertoio v'àne 5
paia di
panni lini e 3
brache sue, e da indi in
g
iù ène uno
sacho: entrovi più chose di mona
Vilana. Delle
granate
no' vi mandiamo, perchè no ce n'à.
Altro no' dicho. Idio ti ghuardi.
per la
Margherita, in
Prato.
Franciescho di Marcho da
Prato, in
Firenze.
1394 Da
Prato, dì XXII d'
ottobre.