Al nome di Dio. A dì 20 di
gienaio 1402.
Ieri, per
Bartolomeo
speziale, ti risposi a due tue letere; di
po
i giunse
Stoldo e da lui non ebi niuna, àmi detto ch'io ti mandi
Chianciano cho' lla
mula grande e chosì farò;
Nanni Cirioni su la
muletta. Io ò
prestate a
Chianciano tre
lire di quel
fiorino che tu
mi lasciasti; di' a
Bartolomeo che se ne facia rendere
ragione egli.
La
Ginevera è stata un pocho di malavoglia ed ègli infiato il viso:
òlla fatta vedere al
maestro
Giovanni, faregli quello serà di bosongno.
Vo' tu ch'i' mandi a
Domenicho di Chanbio per parechi
danari, o
vo' tu mandarmene tu, ché n'ò bisognio. Cercha per un pocho di
panno per la
Andrea e per la
Paghola, per fare
chamicie, ché n'ànno
bisogno: che sia forte. In questo ricie
veti una tua lettera, la quale
non chale risposta, e chon essa una che va a
Stoldo, lessela: no'
vegho che
C
hianciano abi aspettare la risposta. Altro no' dicho,
guarditivi per modo che voi mi torniate sani a
chasa. Dio vi guardi.
per la tua
Margherita, in
Firenze.
Franciesscho di Marcho, in
Prato, propio.
1402 Da
Firenze, a dì 20 di
genaio.
Risposto.