Al nome di Dio, a dì 18 di marzo 1396
Iersera n'ebi una vostra per Arghomento: rispondo apreso dove bisongna.
Antonio Michochi m'arechò l'acia mi mandasti e diseci del fornaio; abiàno
chonto chon eso lui e paghato: lunedì matina si partirà.
Lunedì matina chonpierà Nanni alla Chiusura per ora; poscia se nne andrà al
Palcho a fare quello si potrà e pa'gli a lui; diretene Chasino e Nanni manescho
e Nannino tanto che tue dicha quello àe a fare perché ne piglasino altro lavorìo
insino a tanto che tue diliberi se tue lo vuogli o no.
Antonio di Fattabuio si à fatto uno potte ne charmino ed àvi a fare una volta.
Rispondi dello fatto di Schiatta di quella siepe, se vuoi ch'egli la facca e dici
se vuoi che noi gli diamo i chastangniuoli sono di bisongnio e se noi gli diamo
i danari per le channe.
Da te aspetto risposta delle lettere t'òe mandato e di 'gniuna altra chosa òe a fare.
Chasino arebe bisongnio d'alchuno danaio e dice pensa bene dovere avere be'
quatro lire. Iscrivi se vuoi che noi gle diamo. E più ti priegha che tue lo serva
di due fiorini e dice che non si partirà mai da lavorìo tuo ch'egli gl'arà schonti:
rispondi sopra cò.
Noi faremo fare del pane: dimi se tue vuoi ch'io te ne mandi martedì matina,
bene che sarebe il meglio che tue tornasi e daresti ordine a quelle chose che ci
sono a fare perché lo scrivere t'è tropo gran faticha perché state tropo a novelle,
tue e Belozo e Stoldo, per le sue piacenterie che ti sa dare. Dìe che se ne rimangha
a vale uno pocho, ch'è di Quaresima: delle moine sue diele a monna Mea che no
glele crede tropo per qualche chosa e egli che no gliele crede. Salutala da mia parte.
Per Arghomento avemo otto sacha.
Altro per ora no tti poso dire perché vuole partire il fanculo di ser Baldo.
Che Idio ti ghuardi senpre,
per la tua Margherita, in Prato.
Arghomento è venuto qui e à rechati due barili da olio, e che tue dì che
noi ti mandiamo una soma d'olio di quello ène seghuete a quello: manderetelo
per lui e chosì faremo. Se atro vuoi, avisacene.
Francescho di Marcho da Prato, in Firenze propio.
1396 Da Prato, a dì 19 di marzo.