Al nome di Dio, a dì xviiij di
dicenbre 1402
Abiamo avuto vostra lettera de dì 2 di questo, che in questa vi faremo risposta.
Piaceci le lettere a
Maiolicha e
Barzalona mandavamo, avessi e che lle mandiate per
buono modo, che ci piace: così arete fatto.
Avesti promessa di
f
. 132 vi si
rimise, da' nostri di chostì, per vostri di
Maiolicha,
e' quali arete dipoi avuti e a loro
conto posti.
Fusti avisato, l'amicho da chi s'aveano a 'vere e'
danari delle
chuoia de' vostri di
Maiolicha, e sì
danari de'
panni tra loro e noi, è manchato e dello achordo cho lui si
cerchava, per anchora non è messo i aseguizione nulla per
danari dè dare. Ora, co
li altri insieme, ci si tiene que' modi bisongna e pensiamo non si dovrà perdere cho
lui altro che tempo. Idio ne sia lodato: farassi quanto ci fia posibile. Quello ne
seguirà sarete avisati.
Quanto dite di cerchare da riuscire della ditta di questo
Nicolò Papalardo,
n'abiamo cercho e per anchora non troviamo chi vi volgla atendere; ma fatto
l'acordo potrà essere ci sarà chi v'atenderà, Or noi ci staremo su desti e traiando
niente ve ne aviseremo.
Avisati siamo come e' vostri di
Maiolicha mandarono al mostro a
Palermo
panni e
chuoia pilose, il perché dite che, per Dio, racomandiamo loro e' vostri fatti, e chosì
faremo e direnvi quanto da loro abiamo. Prima e' ci dichono, per lettera de dì 13 di
questo avuta di là, come ànno ricevute
chuoia da' ditti vostri di
Maiolicha, e finitole
a
on
. 18 di
raonesi il 100 de'
pezzi e più, à trate,
f
. 2, a la
scrita di
Iacopo da Calcinaia,
banchiere, a 4
mesi che è persona
[] al tempo s'aranno.
E più ci dichono chome ànno avuto, da' ditti vostri di
Maiolicha,
panni 6
[] che
panni 2 m'àno
venduti, uno
rosato a
tt
. 44
canna, e uno
scharlato
tt
. 48
canna, a
4
mesi; e di chò, e' vostri scrivono loro la volontà de'
Piaciti, di chostì o di
Vinegia,
ne facino e però ditelo loro voi. E sì dite loro, ch'e' ditti ci scrivono che sarà faticha a
spaciare là ditti
panni perché i
Re sta per istanza in
Chatania e l'
isola è
poverisima. E però se volglono in altra parte si mandino, n'avisino; però niente
pagheranno, che per nostri fatti pilglamo grazia di potere
ritrare di questi e d'altre
cose nostre, non posendo
vendere sanza
paghare niente, e
mesi ij è il tenpo. Siate
avisati.
Dite solicitiamo e'
danari delle cose
vendute, e così faremo, e dite a voi si
rimettano. Or come visto arete, a' vostri di
Barzalona
rimetemo loro, più dì sono, a
loro medesimi, la
va
luta d'
on
. 30 di
carlini della
ragone delle 10
balle di
panni ci
mandarono come più n'aremo
[] termini ogimai veranno si
rimeteranno a voi
o loro. De'
panni di ditta sorte ci re
sta a
vendere, none troviamo a fare niente:
posendone fare, il saprete.
E voi ci ricordate la fine de'
panni di
Maiolicha apartenenti a' vostri e noi, che vi
diciamo niente ci si lascia a fare; ma che giova, che sono la più trista
roba mai
vedessi e
f
. 8, dell'uno di questi ci restano, none troviano. Che Idio ne sia lodato:
altro non si può. Se per uno
danaro li dovesimo dare provedremo a finilli e voi
aviseremo.
Altro non dite bisongni risposta e di nuovo non v'abiamo a dire. Siamo a' vostri
piaceri.
Per chostà,
.h
.;
Genova,
lb
. 7
s
. 19 in
lb
. 8.
Angnolo e
Giuliano, in
Ghaeta. Cristo vi guardi.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo, in
Firenze
1402 Da
Ghaeta, a dì 5
gennaio