Al nome di Dio, a dì viij d'
aprile 1403
A' dì passati v'abiamo scritto abastanza e a vostre lettere restamo a
rispondere, farèllo in questa.
L'amicho ch'ebbe le
chuoia de' vostri di
Maiolicha e sì
panni, à dato
in tutto
lib
. 26
1
/1 di
zaferano, a
tt
. 10
lib
., che così si
contò per li altri, del
quale s'è
ritratto
duc
. 47 1
/1; e sì à dato
lib
. 113 di
banbagia
tinta, a
tt
. 12 dicina, così si
contò per li altri e
rivenduta
l'abiamo a
tt
. 11 dicina, che circha
on
. 4 se ne
ritrae. E di
contanti
à dato
on
. 2: più non se n'è possuto avere. Ècci tanto
zaferano: a
partire ciene toccherà circha
lib
. 2 in 2 1
/1. Dell'
avanzo resta a
dare, ora di nuovo dice volere darci buono
paghatore di darlici in 2
anni, a quello rimarremo d'acordo co llui di lascarli de l'
avanzo ci
resta a dare. E per tanto sopraccò ci rispondete quanto volete
seguiamo, e liberamente ci dite se siete contenti faccamo per voi come
per noi e poi operremo al vostro e 'l nostro prò, e aviserenvi che
seguirà.
E'
panni 7 ci restano de' vostri di
Maiohicha, che sono a chomune co'
nostri di
Roma, nonn abiamo trovato mai a finirli: sonsi dati per
altri
acolorati miglori di questi per
duc
. 8
peza. Il perché qua non
si sariamo mai finiti, li abiamo mandati a
Roma a' nostri per 2
ghalee
del
Re e dito loro ne faccino fine con pi
ù vantagio possono. Da loro
ne sarete avisati a pieno. Il
conto de li altri manderemo.
I
panni de' vostri di
Barzalona abiamo finito in questo modo; quelli
ci restavano a finire, ch'erano
pani 12 di
Pirpingnano e x di
Girona, cioè
pani 2 uno
rosso, uno
verde a
Ceccho Molle mercante di
Tiano, per
on
. 2
tt
. 25
peza; e a
Parillo dello Piscopo mercante di
Tiano, uno
rosso per
on
. 2
tt
. 24, a 4
mesi tempo ciaschuno; e
pani 7,
cioè: 4
az
urri, 2
paonazi, uno
nero a
Cieccho di Sighieri, a
on
.
2
tt
. 10
peza, a 6
mesi, tenpo.
E pani 2
scarlattini di
Pirpingnano, a
Nallo Caloia e
Civili Castangna, a
on
. 2
tt
. 8
pano
e questi s'arano subito. E' x
panni di
Girona, mai abiamo trovato chi
li vogla a
pregio nessuno, il perché li abiamo
conti a' nostri di
Roma, a tenpo di
mesi 6, a
tt
. 55 la
peza, e mai qua sariano finiti, a'
ditti di
Roma li abiamo mandati e, in caso non fossi contenti, al
pregio si
venderanno per voi e quello se ne
ritrarrà,
abattutone le
spese, vi daremo, sicché rispondete. Il
conto di tutti, i questi dì
pensiamo mandare.
De' vostri di
Maiolicha ci avanza di
danari
riscossi di loro
ragione,
on
. 25, per li quali scrivemo, insino a dì 2 di questo, a' vostri di
Barzalona facessono
creditore i ditti vostri di
Maiolicha, a uno
mese vista, e
debitori i nostri di
Roma, di
lb
. 123
s
. 15, per
on
. 25,
qui, a lloro
conto e de' nostri di
Roma, a
ragione di
s
. 16
d
. 6 per
tt
. 5.
E sì avemo, per ditti vostri di
Maiolicha, da
Niccholò di Bartolomeo
per
Bonsi,
on
. 40, per li quali scrivemo insino a dì 2 di questo, a'
vostri di
Barzalona, che facessono
creditori i ditti vostri di
Maiolicha e
debitore i ditti nostri di
Roma, a uno
mese vista, di
lb
.
198 di
barzalonesi, per
on
. 40 di
carlini, qui a loro
conto e de'
nostri di
Roma, a
ragione di
s
. 16
d
. 6, per
tt
. 5. Siate avisati.
E della
ragione delle x
balle di
panni
vendute, ci avanza circha
on
.
50, per li quali scrivemo, insino a dì 2 di questo, a' vostri di
Barzalona, facessono
debitore i nostri di
Roma, a uno
mese vista, di
lb
. 247
s
. 10 di
barzalonesi, per
on
. 50, qui, a loro
conto e de'
nostri di
Roma, a
ragione di
s
. 16
d
. 6, per
tt
. 5. In questa fiano
copie di lettere a' vostri di
Barzalona e di
Maiolicha e di
Valenza:
mandate. Rispondete.
A' nostri di
Palermo abiamo scritto provegha a
rischuotere i
danari
della
roba li fu mandata da' vostri di
Maiolicha e dare fine, se nulla
à a finire e
rimetta loro i
danari e così pensiamo farà, e che aremo
di là lo saprete.
Panni sono in gran viltà e sì ongni cosa; nondimancho noi scriviamo
a' vostri di
Maiolicha e di
Barzalona e di
Valenza d'alchuno
panno si
spaccerebe presto. Faccino
quanto credano sia di loro
profitto. Volgi.
In questa vi mandiamo uno
conto di
montonine ci mandorono i vostri di
Maiolicha, che cci disono i vostri di
Valenza a lloro s'aparteneva, e
perché
Luca avia a esser costà, lo mandasimo costì di nuovo, sicché
rispondete quando auto l'avete.
Tenuta a dì 18 d'
aprile, e quest'è
copia d'una vi mandamo per le mani
de' nostri di
Roma. Poi abiamo vostra lettera de dì 24 di
marzo: in
questa vi faremo risposta, posto in questo vi dicamo a compimento.
Rispondete.
Meolo Pappalardo, da chi dobiamo avere i
danari di
chuoia e
panni per
vostri di
Maiolicha, ci à fatto dire che di quello resta a dare vuole
dare
tt
. 15 per
on
., e dare persona soficente
paghatore in 2
anni: non
c'è paruto da farlo, nè ancho l'aremo fatto sanza vostra risposta. E
pertanto a l'auta di questa rispondete quanto volete in cò seguiamo;
in questo mezo provedremo, co li altri insieme, a quanto bisongna e
seguendo altro lo saprete.
Voi dite che delle
chuoia
vendemo a
Meolo Pappalardo fu prima fallito
che liele avessimo consengnato, di che vi dicamo fallì dipoi a 5
mesi
o più, e di questo vi faremo ben chiare, per modo rimarrete contenti.
E tenete di certo noi non vi faremo se none il dovere e di cò vi
faremo scrivere sanza altro dirvi; ma gravaci assai ne riceviate
danno e più non si può; e ancho noi ci siamo ad alquanti ne'
pani
di
Maiolicha come vostri.
Questi di
Doffo ci àno apresentato una vostra lettera fatta a dì 31 di
marzo, per la quale ci scrivete a lloro diamo ongni
danaro e
ritratto
di
balle x di
pani ci mandorono i vostri di
Maiolicha, sanza
mescolare con altra
ragione. E così abiamo loro promesso, e così
faremo e aviserervene.
E altro no vegiamo avervi a dire. Siamo a' vostri piaceri.
Canbi: per
Gienova,
lb
. 8
s
. 4; per altri parte,
.h
.;
ducati,
tt
. 5
gr
. 2 1
/1;
Roma,
tt
. 5
gr
. uno.
Angnolo e
Giuliano, in
Ghaeta. Cristo vi guardi.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo, in
Firenze
1403 Da
Ghaeta, a dì iiij di
maggo
Risposto