Al nome di Dio, a dì xxviiij d'
ottobre 1400
Avemo vostra lettera fatta dì 16, per la quale ci richordate i
danari
si restono a
risquotere di vostri
panni, e quanto sopra ciò ne dite
abiamo visto. A che vi diciamo per anchora no li abiamo potuti avere e
per solicitare vi promettiamo non resta.
Quelo che resta a darne la più somma, è a
Roma e a li nostri n'abiamo
mandato, per questo
fante, lo
stromento e detto loro prochurino di
farxi
paghare e così penxiamo farano; come n'avesimo niuno, vi si
rimetterano e aviseremo.
Fusti avisati di
pregi di
panni: sia a la buonora!
Non dite altro bisogni risposta a la vostra lettera e di nuovo non vi
s'è a dire. I
danari
vaglono il prego vedete e parci coxì li abiamo a
ragonare. Faranno sechondo e' bisogni.
Kanbi:per costà, 46 1
/1;
Genova,
s
. 4. Per
Antonio e
Doffo e
conp
., in
Ghaeta
Soprastata a dì ij di
novenbre per non esere partito
fante.
Franciescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo, in
Firenze
1400 Da
Ghaeta, a dì xij di
novenbre