Al nome di Dio a dì VIII d'Agosto 1385 al modo di Firenze. Sia manifesto a chiunque vedrà udirà e legierà questa scritta come Francesco di Bonagiunta da Cascina vende questo dì a Francesco di Marco da Prato e compagni cuoia barberesche di Tunisi cantare cinquecento le qua' cuoia promette nette d'ogni tara di cantare venti il centinaio delle cuoia, per fiorini cinque e mezzo d'oro il cantare a tempo di mesi sei dal dì avrà consegnato le dette cuoia ha a avere i fiorini, e le dette cuoia promette di dare e sanza umido e con ogni tara ch'è a usanza e le dette cuoia promette di dare a detti compratori per tutto il presente mese d'Agosto in che siamo, che debbono venire in su la nave di Tunisi padroneggiata per Uberto Vivaldi di Gienova che Dio la mandi salva e 'ntendasi che le dette cuoia sieno sanza fracido. E se la detta nave non fosse venuta al detto tempo soprascritto non en tenuti i detti compratori di tolle altro ch'a loro piacere, ma il detto Francesco di Cascina è tenuto a detti compratori venendo la nave dal termine soprascritto in là di fallo sapere e d'aspettare dí due la loro risposta se vorranno avere comprato le dette cuoia, onde da indi innanzi ciascuno rimane in sua libertà. Io Marco Aliotti fui sensale di detto mercato. Io Francesco da Cascina confesso essere vero quanto è scritto pe' Marco Aliotti di sopra e così mi obrigo d'osservare. Noi Francesco di Marco da Prato e Comp. siamo contenti di detto mercato come è scritto qui di sopra per Marco Aliotti e per più chiarezza io Jacopo di Tedaldo loro fattore ò scritto qui di mia propria mano a dì VIIII d'Agosto 1385 al corso di Firenze. [A tergo:] Iscritta di coiame barberesco.