Io sono certo avete maraviglia è ben duo
mesi e più io non vi scripsi, e
la cagione è stata credeva venire di costà come aveva diliberato già più tempo
fa. Ora a
monsingnore
e gli altri amici non è paruto per più cagioni, le
quali sarebbe lungo scrivere, ma pur una tra l'altre è che
messer
Filippo Corsini dee venire a
Vignone a primavera
e allora con lui
passerò di costà in quel modo che venni
di qua, e in questo sarà assai
utile
e sicurtà. Al fatto de'
denari che
scrivi,
are'li ora mandati a
pagare per
Antonio di ser Bartolomeo se non
che la sua partita è domatina in fretta per la
compagnia che non può stare. Et
questo dì sono stato con
monsingnore
ed àmmi detto darmi a questi dì CXL
fior
. di Camera. Solicitavalo oggi per mandarli
e non posso farlo, ma a
questi dì sança fallo mi dicie il suo
camarlingo darli, sì che non dubitare te
li manderò presti,
e ò fatto promettere que' di
Franciescho a
Boni
nsegna, sì che tosto sarò fuori di
debiti costà
e di qua.
Antonio
par che ci si contenti male perché dicie faceva più
utile a
Prato a l'
arte della
lana che di qua. Di che credo, se non si pente, tosto mandarlo di costà in su
qual
nave prima passerà di
Piero Borsaio,
e se prima non ti li mando,
per lui te li manderò, bench'elli sta in trattato con alcuno
vinatieri di stare
con lui a mestiere per
salario di
fior
. XL l'
anno,
e io son contento d'ogni
suo
utile. Et di questo non abiate pensieri io ne stia male i
nperò òne in
casa con lui un giovene che mi serve ch'è buon gramatico
e buono scriptore.
In verità, e' franca più di scrivere io non gli do di
salario.
Messer d'Ammiense m'à fatto suo
medico insieme con
medici del
papa
e asengnato
fior
. XL l'
anno,
e spero tosto avere
provisione da altri
e credo le cose megloranno. Questo
anno l'aria ci è stata più sana che mai
ed èssi fatto poco pe'
medici.
A
Franciesco di Marco mi saluta mille volte,
e assai mi gravò della
caduta ebbe della
pietra. Poi che sta bene, ringratiamo Idio. Potrali essere
amaestramento per altro in lasciar far quel'arte che non è sua altrui. Vorrei
per suo amore che ' facti di
Nicholò Pentolini stessono meglio
e che
Nicholò avesse creduto innançi più a chi ben lo consigliava non à fatto. Parlone
spesso con
Bo
ninsengna,
e se in questo potesse far nulla d'utile o di
ben di
Franciescho,
fare'lo così
e più come per me però gli sono troppo
obligato per la sua bontà. Saluta
ser
Bartolomeo e
ser
Franciescho di ser Nuto e altri nostri amici cui ti pare, et saluta
mo
nna
Margherita di
Franciescho
e dille che mona
Dyanora e mo
nna
Ysabetta
e tucti stanno bene. A
suor
Lena
e alla
Dada mi scusa. Io non
scrivo lor ora. Vicitale per mia parte
e confortale. Racomandoti la mia cara
serocchia
Lorita
e pregoti che lli dia consolatione e facciale fare buona
vita perch'è stata questo
anno assai cagionevole. Sono certo che 'l fai. E
Angnola benedi' per mia parte
e così gli altri fanciulli. Racomandati
l'
Antonia,
e se per nulla le bisongna
denari, come ài fatto insino a qui,
ne lla sovieni
e confortela i
nperò che questo tempo ell'à ' stare sança
me sarà brieve. Idio sia sempre tua guardia!
Per lo tuo
maestro
Naddino in
Vingnone, a dì XXI di
nove
mbre.
[sul verso:] Monte d'Andrea delli Angiolini in
Prato propio.
[mano: Monte] 1387, da
Vigno·, dal
maestro, a dì 14 di
dice
nbre per
Antonio di ser Bartolomeo.
| Aveali scritto a dì 9
| R
isposto a dì
31
dice
nbre.
| Scrissi a dì X di
gennaio.