Al nomen di Dio, amen. A dì 23
setenbre 1383.
A' dì pasati vi è scrito quanto è stato di bixogno. Da
Vinexia nula vy serrà
mandato a
pagare per deta chaxone, vy dise per altra mi mandaste a ricevere que'
danari potevate più presto poteste per tema che
chambi non desano giù per la
volta di questa
moneta. Parmi a l'auta di questa nula n'arete fato: di che
questo dì mi è venuto a mano uno
chambio di
f
. 200 che mando a
pagare in
Genoa a
dì 10 vista a
Govane de l'Abate a 27 per cento. A deto
Govane scrivo a
voy mandi a
pagare deti
fiorini ducento di che vy precho se ve li manda a
pagare
per me li
pagiate e ponete a mio
conto: parmi non doveano esser a
pagare chostà
sy serà mezo
otobre o più in là. Per lo grande
chambio ne ò auto qui ve li ò
mandati a
pagare: se ciò non fose arey ateso a me li aveste mandati a ricevere
per non vy gravare.
Chon questa è una lettera di
Giovane Franceschy: scrivoli vy dachi per me il
resto, fatemel dare se dato no ve là e ponete a mio
conto.
Fustani sono molto
montati qui d'ogni raxone per questa
moneta. Se
vendere
potete queli vy restano a
danari sì 'l fate a'
prexy usati o alchuna chosa meno
purché ci posiate mandare a ricevere in questi grandi
prexy. A termine longy non
ci pare li diate a questi
prexy, salvo per uno
mese né per due ancho non serebe
da guardare per potersene aitare e per farne fine di questi pochy. Quel ne fate
vy precho me n'avisate: se vedete poterci mandare a ricevere a cercho il
chalende di novenbre sì 'l fate. A Dio siate.
Damiano da Pecina di
Melano, salute.
Domino
Francescho di Marcho e
chompagni,
in
Pisa. Data.