Al nomen di Dio amen. A dì 5
dicenbre 1384.
E fa più dì no vy scrise lettera né simile auto di vostre sì che per questa ci à
pocho a dire. Più dì fa vy manday
balle 2 di
fustani da 2
romiti, da voy per
ancho non ò risposta che le àno aute. D'altri no ve ne òe per ancho mandato: per
questi mal tenpy no si posono levare da la
chura a doverli avere beli e disposto
sono di no mandarne fuori peze se no sono beli e buoni. Chome in punto ne sia,
sì ve ne mandarò sino a le 8
balle: fatene dal vostro lato quel di bene che
potete chome òe speranza, faranovy utole e onore.
Da
Genoa òe chome
Felipo di Rici vi à mandato a
pagare
fiorini
centocinquanta:
pagateli e poneteli a mio
conto.
Atendo risposta chome fato habiate con
Gulielmo Chasini: aviso
varà per lo
meno dato la metà. Sento
Nicholao Ragonese è chostà zonto e suo
nipote asay
ne i pregay li 'l richordase che tuti ve li dese, bene crexo no 'l farà.
La
raxone da voy a me no per ancho proveduta
[] per molte facende e a
chasa
non ò li miey
garzoni: è l'uno a
Genoa l'altro in
Alemagna. Chome il destro ci
sia seròvi suso e diròvi chome starà.
Atendo mi mandiate il
conto de la
lana, òla data via a
barato. Prendendo voy il
chorso di questi
fustani da 2
romiti verebemi in taglio di tolare a le volte di
queste
lane: al prexente non ci à modo e ve nè tropo. A Dio siate.
Damiano da Pecina di
Mellano, salute.
Domino
Francischo di Marcho e
conpagni,
in
Pisa. Data.