Al nuome di Dio ame. Fata dì 20 di
febraio 1385.
A dì 17 di questo siando a
Cremona vi manday mia lettera per
Zanoto More che
fu
changiellieri di madona
Reyna, racomandandollo a voy chome la mia persona.
Per altra vi iscrissi che se
Mariano di Sozino vi mandasse a
paghare da
Vinegia
fiorini ducento che gli
paghaste e poneste a mio
conto, chossì n'arete
fatto.
Io mi maraviglio chome may da voy non òe sentito chome si sea fatto di
panni
brescani che si mandarono a
Napolli. Dè, piacavi di farne chapo chossì di questi
da
Mellano e da
Chomo che chostà avete di miey e chossì di
bordi e no mi datte
tanta pena d'animo e may nulla vi mandarò a fare se se
[sic] prima i
conti
vechi no sono a chapo.
E chome per più io v'òe iscrito, mandatemi il
conto da me a voy e le
partite e
ditte oltre a cò abiamo del tuo a
rischuotere o a
vendere la tal chossa a cò che
io sapia quanto òe a ffare.
Sono di tempo assay passati i termini di
lane e di
panni e ongni chossa s'è
rischosso e farete bene a mandarmi il mio e simille i
chonti e no mi datte
faticha di venire chostà che in buona fede, se voy no mi mandate chome mi dovete
mandare, io in persona me ne verò a
Pissa a
chassa vostra.
A
Francescho di Marcho nulla iscrivo perché no mi valle chossa che io
iscriva che no posso avere risposta ch'è già 4
messi non ebi lettera da lui, no
so la chagione.
Altro non c'à dire per ora. Idio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Mellano.
Domino
Francescho di Marcho da
Pratto e
chompagni,
in
Pissa.