Al nome di Dio. A dì 27 d'
aghosto 1392.
A dì
** vi mandai una prima chon quelle de'
Sardi e chon essa una a
Bartolomeo di ser Lodovicho e poi ebbi una vostra de dì 20, rispondo per
questa.
Sopra il
panno
venduto non chale più dire: io son chontento di quanto fatto
n'avete e simile della 1
/3
dozine di
borse. Prieghovi provegiate allo
spaccio
delli altri tre ora che ne viene il tenpo per lo modo dettovi: dura tu
Lucha in
mio servigio uno pocho di faticha per lo spacio di tuto e similemente di
borse.
Dite quello ne trovate in 'l più, che maravigla mi fo
f
. 3 o meglo non se ne
truovi.
Avisavi
pregi di
lane e dissivi
Chondisghualdi a
danari
lb
. 35 in 37,
piane di
Sa Matteo lb
. 15 in 17. Bene penso i
Chondissghualdi, per la venuta delle 3
navi chostì, daranno a terra alquanto qui per l'avenire.
Sa Mate' non ne
farano
qu
otazione.
Voi dite v'avisi chi c'è atto a potevi servire in atto di
merchatantia. E, in
buona fede veduto tuto chi c'è, e non c'è nessuno atto a cciò quanto tosschano,
e lonbardi anchora mi pare sieno pochi atti a fare fatti d'altrui. Io in questo
che ci sarò, se posso niente, avete a chomandare.
Saràci una a
Uberto Chavalchanti mandatela a
Firenze cho lle vostre per modo
l'abia. Non v'ò altro a dire, Cristo vi ghuardi.
Filippo di meser Iacopo in
Milano.
Francesscho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Genova.