Al nome di Dio, amene. Fatta a dì 22 di
marzo 1392.
Ieri vi scrissi per uno amicho e disivi chome
vi mandai a
paghare in due
lettere
f
. 330. Ad
Atonio Rotollo fiorini cientociquata per la
valuta n'ebi
qui da
Damiano Rotolo questi
[] per
f
. 150 vi sono istati
rimesi da'
vostri di
Firenze sì che no gli ponesi a
chonto di nostri di
Vingnone sì che i
chonti no s'ibratasono, siatene avisato perché sono uno mio amicho volle cierte
chose di qui. E poi vi mandai a
paghare detto dì
fiorini cientoottanta a
Tomaso da Ghalera osia a
Stefano da Varese a quale si sia di loro due
per la
valuta n'ebi qui da' detti: questi
f
. 180 ponete
chonto di nostri di
Vignone cho gl'atri.
Aròe bisogno i questi pochi dì d'altri
danari, s'e nostri di
Vingnone no v'àno
rimeso da loro gli traete bene ch'io ò lettera da loro vi dovevano
rimettere i
questo
mese da
f
. 400. E più arò bisogno da
f
. 150 per
Franciescho propio:
trarògli i questi pochi dì e a
chonto di vostri di
Firenze si vorano pore, di
tutto v'aviserò.
Mandovi i questa 1 lettera a
Firenze a
Domenicho, mandatella subito per modo
salvo e 1 a' nostri di
Vingnone mandatella per modo salvo.
Basciano è i
chasa forte malato e
pocho poso fare per detta chagione e tornaci molto i chontro. Idio l'auti
che dano sarebe di lui: è buono
merchatante e bene voluto qui. Idio vi ghuardi.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Franciescho di Marcho e
Andera di Bonano,
in
Gienova.