Nel nome di Dio, amene. Fatta a dì 30 d'
aprile 1393.
A dì 26 di questo ricievetti 1 vostra lettera fatta a dì
** di questo. Del
malle auto
Basciano vegho chome ve n'è forte gravato: a lui l'ò detto di che n'è
ciertano. Chome per altra vi disi, egli à 'uto uno grande malle e no si credeva
niuno ne chanpase. Ora co lla grazia di Dio egl'è libero e levasi e
domenicha
andòe alla
chasina sì che ghuardandosi bene egl'è
gherito ma no sarà forte di
buona pezza.
Voi mi dite
Bonisegna v'àe iscritto ch'io vegha modo d'andare ora a
Vingnone e
poi tornare qui a
settenbre e a me i simille. No 'sendo chostì le chose sìe
inazi ch'io no potesi andare a
Vingnone e vorebe metere la chosa per lo lugho:
avesolo iscritto questo
verno quando era chostì!
Io sono qui soprastato per lo malle di
Basciano e poi perché
Bonisegna m'à
chiesto
magla per più di
f
. 600 e questa
vendita v'è stata a
Vingnone a'
merchatanti di
Rodese che per
2.000 fiorini o ciercha vi s'è
venduta di
magla sì
che noi n'abiamo
venduto la nostra parte e uno sollo co uno fancullo lo farebe.
Per questo non è molto istato
danno ch'io non istia ed è istato magiore prò alla
chompagnia a stare qui. La cagione vi dirò a bocha: no llo crede
Bonisegna e io
credo bene abi faticha più che s'io vi fossi, tosto ne sarà fuori.
Apreso dicie i
ducha di Borbone pasa a
Napolì bene si dicie e monta a
Marsila
con 10
ghalere e no mena 200 uomini cho lui. Egl'è a
Ciam
beri istato da
Paghua i qua per uno
ischudiere di
Savoia che questo dì ò parlato cho lui. Sì
che andando per mare no sarà tropa grande facienda a
Vingnone, e sono bene sei,
sì che i danno non esevi io no sarà tropo grande.
Io no vi dare' nulla d'esevi andato ma per amore di
Domenicho e
Stoldo ànno
fatta la chosa e mai no mi vidono. I
pad
re della fanciulla direbe chostoro
si fano befe di me e poi la dona di
maestro
Nadino che m'àe aspetato 6
mesi
s'arebe villania.
E pertanto io ò diliberato di venire chostì che di qui partirò in questi 6 dì a
dì 4 di
magio sì che chostì saròe subito e penseremo a spaciaci e cho lla grazia
di Dio saremo a
Vignone inazi
San Giovani perché mi dicie chostì sarà 1
naville i questo
magio.
Le mille
lire ci debe dare
Basciano è da 18
mesi in qua. Pure questa mattina
glel'ò detto: dicie no potrebe ora
chontare perché non è ichora forte e che
chome sarà bene
gherito i farà levare e che fa quello si debe. È cholpa di
Bonisegna che mai no trae uno
conto a fine. Ògli detto di vostri fatti di
f
.
250: di questo sarà forza istia contento ed è ragione del sì pure delle
lane di
Pisa.
A dì 21 di questo mandai a
Ferrara 3
balle che fosono mandate a
Bologna a
Nello di ser Bartolomeio
e a voi le mandase chostì in questa vi mando i
leghagio a
pu
nto. Per questa no vi dicho altro. Idio vi ghuardi senpre.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
I chamino di qui a
Viglano è malle sichuro e i questi pochi dì mandano 2 volte
16
bale e cho lla grazia di Dio sono giute salve. E i questi 6 dì ne feci
carichare e folle restare a
Novara tanto vada sichuro perché
vaglono più di
f
.
300 e da
f
. 200 i
chasa. Laseròlla a
Basciano che lle mandi quando andàe
sichuro. Le 16
valevono da
f
. 800 sì che pure arà della
roba.
Franciescho di Marcho,
i
Pratto. Propio.
Non ci è cosa da farne menzione.