Al nome di Dio, amen. Fatta dì 23 di
setenbre 1393.
A questi dì ricevemo vostra letera fatta dì 5 di questo a la qualle rispondiamo
per questa.
Sette avissatti chome vi mandamo a
paghare
f
. 200 in
kalien ottobre prosimo che
vene in
Giovani e
Polino da'Lzate. Ditte che per anche non v'è
apresentata la letera ma ditte
pagharette al
termine e porelli al
conto di
vostri di
Vignone di che si piace e sopra cò non chale altro dire.
Voy ditte ch'e vostri di
Vignone molto si dogliono di noy perché abiamo trato
danari da loro e non mandamo la
roba ma che prima mandiamo ad altri che a loro e
loro rimanghono a dietro che dicamo salvo sia grazia che noy non mandamo a
persona se non è a loro salvo che
fustani. Fu bene vero in questo
giugno overo
luglio pasato che fu qui uno che à nome
Mateo di Miniato chompagno
d'
Antonio di Ghuco che dimora a
Barzallona che qui
conprò alchune
merce di
Mellano per mandare a
Barzalona e volevalle mandare per lo chamino di
Genova
però che quello di qui a
Vigliana era rotto chome sapea
Tieri di Benci.
Quando fu qui distaghando chossì questo
Mateo, il chamino da qui a
Vigliana
s'aperse e mandò le suoe
balle per
Vignone e volsse che
segnasamo le sue
balle
del nostro
segno in servigio. E chossì facemo e dette chapitarono a
Vignone ne
le mani d'
Aghinolfo di Papi che le mandasse a
Barzallona al detto
Antonio di Ghuco.
E quella
roba ci lascò
Tieri mandamo con dette
balle di
conpagna e poy andamo
dietro
conprando e mandò tanta
roba che
paghando voy i
f
. 200 detto di sopra
restiamo avere da' vostri di
Vignone da
lb
. 236 e
s
. -
inperiali. Ghuardatte
bene se e s'àno da dolere di noy ma perché li achognosamo no ne churiamo de loro
lamento però che sempre fa sua usanza.
E ora abiamo in
chassa
leghatte 2
balle d'
arme e
merce che
montarano da
f
. 150
che le abiamo in
chassa
leghatte già fa 10 giorni, è più di 15 dì abiamo
paghatto la
roba.
Se voy volesse dirce perché no le mandamo loro a
Vignone vi diremo la chagione
che fachando
charichare dette
balle con altre nostre di
fustani avemo nove da
Vercelli che a uno
chastello che si chiama
Sete Fontane ch'è del paesse del
Chonte di
Savoya fuorono
rubatte 5
balle. Coè 2
balle d'
arme e
merce a quelli da
Strata ch'àno
botecha a
Vignone e 2 altre
balle a uno
Tadeo da Berghamo e l'altra
balla
era d'uno luchesse che si chonta era
roba sotille che detta
balla
valea da
f
.
600. E sentando noy talle fatto facemo restare di
charichare per no volere
metere la
roba a periglio sì che facando bene si dogliono di noy che in verità
faremo chossì per
Francescho di Marcho chome per noy medessimi ma gli abiamo
per ischusato perché non sano la chagione.
Dete 5
balle rubatte per anche non sono riaute ma quando sentiremo che si possa
mandare mandaremo subito e chossì i nostri
fustani che tuti li mandreno in loro
mani.
Quanto ditte se noy vi mandamo a
paghare
danari veruno li
pagharete volontieri
ma dite li
pagharette sopra di noy. Di che ve dicamo che may non fu nostra
usanza di mandare a
paghare
danari a persona se non àno di nostri, sì che non
dubitate che niuno
danaro vi mandaremo a
paghare se da' vostri di
Vignone no
l'abiamo. Ma molto vi ringraziamo che ditte se vi mandamo a
paghare quella
soma
che vogliamo che li
pagharette sopra di noy e no lascareste tornare la
letera
del
chambio a dietro di che vi ringraziamo e siamovi molto tenuti di cà e per lo
simille faremo per voy se chasso v'achadesse.
Saremo chontenti che c'avissate per prima vostrra letera se chostà c'à
navilio
per
Barzalona o per
Valenza e 'l
navilio di che paesse o gienovesse o chatellano
e questo vi dicamo che forssi vi metaremo su
roba per
Chatalogna.
E simille saremo chontenti che c'avissaste se chostà è uno
Simone di Iachopo
che è
chompagno di
Ricardo degli Alberti o se è andatto in
Chatalogna e
questo non vi sea grave l'avissarci.
Ieri scrivemo a' vostri di
Vignone sopr'a' fatti loro che penssiamo vi
scriverano per la nostra letera
paghiatte i
f
. 150 detovi di sopra. Altro per
questa non c'à dire. Idio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Mellano.
Sarà con questa una letera a
Ricardo degli Alberti, piacavi di dalla e
d'averne risposta.
Domino
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonano,
in
Gienoa.