Al nome di Dio, amen. A dì 6 di
marzo 1394.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e niuna vostra ò poi
e ora dirò pocho.
Le
lane ò aute e per anchora non ò niente fatto e per solicitare non
mancha. Truovene bene
lb
. 15 del cento ed ela
vale più: vedrò
d'
avanzarla il più si potrà e d'avere i
danari e d
iròvene
conto.
I' v'ò mandato pù lettere a
Vingnone che atendo l'abiate aute e
mandate e detolo.
Detto v'ò che l'amicho di qui quanto à seguito e per lo meglo e chome
à chonsentito. E tornno chon uno nostro amicho per questi parechi dì
tanto abi risposta da
Vingnone e da
Firenze che 'n questi 10 dì dè
chonparire e poi segurò quelo chrederono mè stia e diròlvi.
I' v'ò mandato a
pagare a dì primo di questo in
Bartolomeo Guidotti f
.
130
s
. 12
d
. 2
oro per
f
. 136
s
. 8
d
. 6
inperiali auti da
Manno di ser Iachopo e
conpagni: al tenpo li
pagate e ponete
a
chonto de' nostri di
Barzalona per
fustani mandati loro, rispondete.
Né altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi per
Tomaxo in
Milano, dì 7.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno;
in
Gienova.