Al nome di Dio, amen. A dì 28 di
marzo 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e niuna vostra ò poi
e ora ci è pocho a dire.
Delle
balle 7 di
fustani mandati a
Vingnone pù dì è sete avisato e
conto ve n'ò mandato a punto, aconcio arete a dovere.
E di poi n'ò mandate una
balla di 2
chandelieri finissime
roba e in
questi 8 dì ne manderò 2 altre che 'n tutto saranno, quele arò mandate
per voi,
balle 2 di
guado fini e
balle 8 di 2
chandelieri e a punto ve
ne farò
conto.
I' ò di poi lettera da
Boninsengna e dicie per istramazi vi si fanno
vi si sono dati
pilosi di 2
candelieri per
f
. 30 di
reina
dozina che
di
chapitale venghono presso che 'l
pregio. E però à deto che tuti
queli ò forniti mandi e che più per ora, né per voi né per lui, non ne
fornischa insino nonn dirè altro e chosì ne seguirò, che Idio megliori
tenporali e che chon
utile si finischino!
E per sua lettera fatta a dì 17 di
marzo conta che 'l dì atendea a
Vingnone la
roba e che v'avea mandato incontro uno de la
bottegha a 16
balle tra
fustani e
mercie nostre e a
balle 11 di
fustani di
Petruolo Serighone
che di qui ànno mandato a' nostri sì che spero, cho la grazia di Dio, saranno
gunti salvi.
Questo dì s'è partito di qui
Giovani da Pesano e va a
Vingnone e chon
Boninsengna dirà quanto farà di bisongno, e sopra
lane e
fustani per
questo
anno, e atendo risposta da lui inanzi di qui mi parta. Sono in
chasa il deto
Govani qui e, chome arò risposta da
Boninsengna, farò
quanto mi dirà.
Non si resta a fornire quasi niente: òe alquna chossetta non si può
avere chome si fa, sì che per questo non si riceve danno partendo. E
se di nuovo chiederanno, seguirò quanto farà bixongno ma sechondo
iscrivono sono ben forniti d'ongni choxa.
De la
lana dove avete parte ò finiti
saccha 39: restano a finire 21
che nn'ò qui 20. Vedreno dar loro
spaccio il più toxto che si potrà e
faròvene
conto chome bisongna.
I' ò da
Boninsengna ch'e
danari mi ritruovo di vostro vi
rimetta o per
da
Vinegia o per da
Gienova chome mè si può e chosì farò. E per questo
chredo
rimettere a
Zanobi di Tadeo f
. 150 in 200, diròvelo. E sono de'
rifatti de la
lana e di que' mi restano de'
fustani. Quando arò finite
queste vi farò
partite di tutto a punto.
Tenuta questa insino a dì 3 d'
aprile. E poi ò vostre lettere de dì 6
di
marzo per da
Gienova e visto quanto dite no vi rispondo a p
ieno
però che in questi 20 dì chredo venire costà e a bocha si dirà quanto
farà bixongno.
Arete poi visto chome mi partì di
chasa di
Francesco e chonpreso la
chagione e non per mio difetto è suto forza fare chosì.
Quanto dite sopra i
chonti ò visto e chome avete ritrovato que' di
Pisa e apresso lettere e scritte di
Basciano. Questo si fa per voi e
bene veranno a bisongno di mostrale a questi quando saremo sopracciò.
Or salvatele se vi piace insino vi sarò e alora sopr'esse direte
vostra intenzione e i' m'ingengnerò che cho questi vada a
efetto e
in ciò farò quelo che tenuto sono di fare.
Come detto v'ò non è da fare conto si facci niente se
Guiccardo non
tornna da
Vingnone e questo non è d'atendervi e, atendendovi, no verè
a dire niente per quelo mi paya vedere o chonoscere.
Di poi questo dì ò
rimesso a
Vinegia a
Zanobi di Tadeo in
Ghabriello di Petro
lb
. 15 di
grossi per
f
. 153 d'
oro dati qui a
Mano di ser Iachopo e
conpagni:
al tenpo ò deto chostì li
rimetta chol pù
vantagio può. E pe deti ne porete,
mio
conto in
Milano,
lb
. 244
s
. 16
inperiali.
Finito la
lana, che penso sarà tosto, vi farò
conto di tutto a punto e
per aventura io 'l porterò, sapretelo.
Farò sanza pù dire per ora che, se piacerà a Dio, di bocha farllo che
fo chonto che circha a dì 25 di questo arò risposta da
Boninsengna di
partire o s'altro ò a fare. E 'n questo mezo arò messo tutto in punto
sì che niente resta a ffare e pertanto, partendo al tenpo, di qui non
sarebe di scrivere più s'altro no vi dicho. Cristo vi ghuardi per.
Ebi bene la lettera vi fu mandata da
Vicho e voi ringrazio e a cciò
non dicho altro ora.
Tomaxo vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho,
in
Firenze. Propio.