Al nome di Dio, amen. Dì 17 d'
aprile 1395.
per da
Vinegia vi scrissi l'utima, auta arete. Di poi ieri
per detto chamino n'ebi una vostra de dì 3, apresso rispondo.
Come detto v'ò, la
chassa era presso a
Vingnone e poi ò lettera chome
l'ànno auta e simile i
veli e 2
fardelli mandamo chon esa, grazia a
Dio.
Le spese d'essa avete aute, sta bene, e a
conto di que' di
Vingnone
aconcie.
Le
balle 8 di
montoni mandai a
Bolongna per da
Ferara mandai per le
mani di
Bartolo Dardi. Or voi dite, quando niente ò a fa ire in là,
mandi a Gunta del Miglore e chosì farò da ora inanzi.
E 4
otri di
verdetto sono anchora chuì: potendo finire a' vostri
pregi il farò, se nno lo manderò a
Vinegia apartiti chome dite per lo
primo
conduttore c'andrà e aviserevene.
Quanto dite de le vostre
lane rimaste a tera che dovea portare
Stefano Michele
ò inteso: non se ne piuò e anche a le volte non si piuò fare
altrimenti. Ora
Idio le chonducha dove volete a salvamento.
Sopra lane di
San Mateo e d'altri di qui avete visto
le
ragonate e non ci se ne
vende chome
loro tenpo.
parta chi non vegia chome prima
a partire le
scritture
lascierò bene in
e di questo non dubitate che salve saranno.
secondo questi da
Strada
fu mandato da
Viglana a
Vingnone
e dichono che
Michele n'à risposto loro chome 'l mandò. Se que' di
Vingnone l'ànno auto i dovrebono dire, altro no ve ne posso.
Saràcci una a
Francesco propio.
Chanbi per
Vinegia 1 3
/4 in 2,
Genova
4 per cento pegio. Per
Tomaxo di ser Iohani in
Milano, dì 18.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.