Al nome di Dio, amen. A dì 22 di
gungno 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute l'arete. E di
poi a dì 19 per da
Gienova n'ebi una vostra de dì 5, rispondo apresso.
Quanto ò seguito con
Ghuido per insino a qui v'ò avisato e come detto
v'ò vi sono ito due volte e profertoli quelo che per le vostre si piuò
fare,
danari e tutto, e come v'ò detto rispose che quando arà bisongno
di niente me 'l farà dire e de le vostre chose farà chosì siquramente
chome de le sue. E i' sono prexto di fare quanto mi chomanderà e con
quelo modo e riverenzia che a un tale huomo si chonviene.
Vo' dite prenda
danari e vada da lui: quand'io vi sono ito l'altre
volte, se bisongno avessi auto là di
f
. 1.000, v'è di vostri amici di
qui ne servirebono sì che per questo v'anda' ben provixto. E ora di
qui a 3 o 'n 4 dì fo
conto, se 'n questo mezo no mi comanda niente,
tornarvi e porterònne mecho
danari assai e se bisongno n'arà ne potrà
prendere e in tutto areno ben buon chonsiglio e che a voi sarà honore
e piacere.
Com'è detto, di
chavalchatura che ssia perfetta e bela e soficente per
l'amicho non c'è a
vendere: àccene bene in
cittadini e le voglono per
loro e non pensate, s'i' trovassi chose mi paresse da cciò, la torei
ma per sino a qui no l'abian trovata.
Di questo non me n'avete posto
pregio in mano e come detto v'ò
trovando pure chosa buona non ghuarderei a questo. Se vi pare, ditelo:
trovando in questo mezo non ghuarderò a cciò.
Sopra
conti di questi non so altro dire. Al presente non se ne piuò
fare niente perché
Ghuiccardo ritornna a questi dì a
Vingnone e sanza
lui no verebe a dire niente che non c'è chi v'atendesse nè chi gl'abia
nel chapo chome lui: choveràcci atendere tornni e in questo mezo
provedete di mandare i
conti di
Pisa a cciò che siano prexti quando
chaxo viene.
Le
lane finite e quanto ve ne tocha per vostra parte v'ò detto, manderòvi
le
partite e rispondete.
E
f
. 20
prestati al
parente di
Stoldo arete fatto d'avere la
valuta e posti
a
conto.
Parmi a
Vingnone si dè fare qualche chosa. I nostri ò forniti a questi
dì di
roba e buona, Idio la conducha e prestine
ghuadangno.
Tenuta insino dì 23 e di poi questa mattina è qui venuto
Guido e
chonpangni e di
prexente fu' a lui per vostra parte e detto gli ò quanto scrivete. Ora i' portai
400
ducati nuovi e apresso questi li profersi degli altri e quanto per vostre chose
si piuò fare e ringraziavene, ora non à voluto altro che
duc
. 125. Staràci 2 dì e
poi si partiranno e in questo mezo sarò da lui: se niente bisongna
farò quanto m'inporà e a me e e sarà grazia. Diròvi chome seguirà.
À bene auto la lettera li mandasti e a boccha dice ve risponderà: per
la mia parte si farà quanto si dè.
E venuto da
Vingnone
Guido Nicholucci e 'n questi 4 dì ne verà coxtà.
Né altro vi dicho per ora. Cristo vi ghuardi per
Tomaxo vostro vi si rachomanda, detto dì la sera.
Francescho di Marcho,
in
Firenze. Propio.