Al nome di Dio, amen. A dì 9 di
settenbre 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e da voi ebi
una vostra a dì 3 de dì 26 e visto quanto dite rispondo.
E
danari trattovi avete promessi e di poi gl'arete
pagati e
posti a
conto. E
f
. 100 arete tratto a
Vingnone, a loro
conto
ponete.
Sete avisati quanto s'è fatto de le
lane. Anchora me ne resta
un
saccho: daròli fine prima verrà
chonpratore, non dovrè
stare tropo, diròvi che se ne farà.
Partì di qui
Tomaxo di Nicholò che sta chon
Qurado di Filipo
insino a dì 28 de l'altro e per lui vi scrissi. E più li
prestai
f
. 10 e
s
. 10
inperiali pe quali vi dè dare costì
genovini 10 d'
oro, farete d'aveli e ponete a
conto.
De'
danari de le
lane ò
rischosi gran parte e de' vostri ò di
chontanti da
lb
. 70. Vedrò se potessi finire questo
saccho e
poi ve ne farò
conto e
rimetterò i
resto e non guarderò,
perché non sieno
rimessi per tenpo, di 15 dì ne fessi.
La lettera d
iè a'
Boromei: vedreno quando verrà taglio che
diranno.
E
danari ch'e
Ramaglanti
rimisono a questi di
Manno ànno auti
e chostì li
rimetterano chome prima si potrà. Fate conto 8 dì
è ch'e
banchi nonn ànno fatto niente per la
festa si fa del
Singnore.
S'e
Manini traranno
danari saranno
pagati chome dite.
Boninsengna mi richorda pure e
danari del
canbio de'
f
. 500 e
dice che non ve richordo. E per più lettere ve l'ò scritto e
niente rispondete: piaccavi fare verso lui il dovere e
rispondete.
Né altro per ora vi dicho per ora.
Chanbi per costà
**,
Vingnone
** pegio.
Di poi questa mattina dì 10 co lettera di
Boromeo n'ò una
vostra de dì 4 e risposta non achade per 'l dire vi fo in
questa.
E poi è suto a me
mesere
Petruolo Tanci, che per buona fé e
ch'(è) uomo da bene, e ringraziato di quanto gl'avete fatto
scrivere e che tutto quelo bisongna mi facci a lui che per
vostro amore farà tutto, ringrazialo di ciò sì che basta.
Per lo primo
prenditore ve
rimetterà
Manno e
f
. 357
s
. - che
auti gl'ànno e meno
lb
. 2
s
. - ch'ànno avere, siatene
avisati.
E ò lettera da
Vinega da
Zanobi e chonta chome v'è lettera di
Domasco de dì 15 di
gungno e
pregio di
spezie:
pepe diremi
1.325,
michino
2.600,
beledi
4.400 in
4.700,
gherofani diremi
85 in 96,
fusti 35,
noci 50,
ghalingha 55.
E d'
Alesandra v'è lettera de dì 9 di
luglio:
pepe 68,
michino
22,
beledi 44,
chanela 22 in 40,
gherofani 14, ed eravi gunto
parte de la
charovana.
A
Domascho erano gunte le
ghale e
navi di chatelani e aveano
preso
navili di genovesi per
f
. 50.000 il perché i genovesi
aveano tanto fatto ch'aveano fatto restare le
robe e le
persone a
Baruti e
Domascho e
Alesandra, ma le
ghale gunsono
tardi e nulla aveano
discharicho.
Erano partire le 2
choche di chatelani da
Baruti e portano:
pondi 209 di
pepe e
pondi 225 di
gengiovi e
pondi 19 di
chanele e
pondi 19 di
laccha e altre
spezie minute di che non
fanno menzione. Ed è a
Vinega chome erano gunte a
Rodi: se vi
pare scriverere
[sic] a
Barzalona, fatelo.
Né altro vi dicho per questo. Cristo vi ghuardi.
Tomaxo di ser Giovani in
Milano, dì 11.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.