Al nome di Dio, amen. Dì 11 di
settenbre 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute
l'arete. E poi n'ò due vostre, l'una dì 4 per da
Gienova de
dì 8 e l'altro ebi deto dì de dì 14 d'
agosto, e visto quanto
dite rispondo.
Le lettere mandate a
Francescho e
Guiccardo ò aute e vistole
e dato la sua a
Francescho e niente à rispoxo. Quela di
Guiccardo manderò a lui a
Vingnone per lo primo c'andrà e, se
risposta arò o da l'uno o da l'altro, ve la manderò.
E
conti di
Pisa ebi a punto chome mandasti e simile la
lettera mandate dove mi dite sopr'essa quanto bisongna. Ora
infine, chome detto v'ò, questi
chonti non si possono
aoperare al presente e niun
conto n'è da fare se
Guiccardo
non tornna qui ch'a dirvi il vero e non c'è chi l'intenda se
non lui. Ora tuttavia poi ci sono per noi nonn è manchato che
l'uno o l'altro non si sia potuto fare: sono un pocho gente
lungha e altro non se ne può, che Dio ci dia grazia ne vegamo
un fine!
Vo' dite vi dicha chome qui ò da fare di dì in dì a cciò si
possa provedere per lo inanzi. Al presente si fa pocho qui e
secondo
Boninsengna dice sono bene forniti e non di meno
tutto dì domandano de le chose ma non fanno sì gran chiesti
chome soglono, ora di quelo mi domandano penso a fornili
bene.
Come da
Boninsengna dovete sapere per insino a qui m'à
mandato
saccha 60 di
lana d'
Arli che nn'ò
vendute da
** e
resto vengno finendo il mè posso.
Ghuadangnasene meno non
suole perché viene più chara pure se ne passa e poi i
danari
rimetto in
mercie e in
fustani chome viene a punto. E s'e
fustani facessono di là qualche bene non penso mi stessi di
bada ma 'l presente ve n'è tanti si dano per
capitale o per
meno.
Se si potesse mettere da
Gienova qui di
lane di
San Matteo
non se ne farè che bene ma 'l chamino no va siquro né viene
niuno cho
merchantia, che nostro Singnore provega al meglio.
I' ò for
nite
merce e
magla assai per
Vingnone e mandare non
si piuò ora per 'l chamino di qui a
Viglana cho no va bene
siquro e non c'è chi vi mandi niente anchora. Questo ci fa
fare meno ma si spera tosto vi si metta rimedio, che sì
piaccia a Dio sia. Diròvi cho
me la chosa andrà.
Per me no resta non si faccia quelo si può, per me no
resterà.
I' non so se a
Tuti Santi potrò venire chostì, penso di sì
secondo dice
Boninsengna o s'altra faccenda no venisse. E
venendo da fare non pensate lasci stare qui per venire chostà
perché non sarebe chon
utile vostro né de' nostri e per me
non voresti, poiché in questo luogho sono ora, di qui alora
assai e pocho. Faren secondo le chose andiano e se di nuovo
aparrà altro vi dirò.
La
festa di questo Singnone è finita ed è suta bella e chon
grande spendio.
L'aportatore di questa sie
Tomaso de' Pechori e
Govani di Nozo che vengnono cho li
anbasciadori e àmi lasciato 1
peza di
veluto e
nero a
vendere: faròne chome debo perché di gran
tenpo ci chonosciamo.
Farò sanza più dire per ora. Cristo vi ghuardi.
Tomaso vostro vi si racomanda di
Milano, dì 11 la mattina.
Francescho di Marcho,
in
Firenze. Propio.