Al nome di Dio, amen. A dì 29 d'
aprile 1396.
A dì 23 per da
Pixa cho lettera de' nostri vi scrivemo l'utima e con esse più
d'amici, arete aute, e niuna vostra ò poi e ora nonn è a dire.
Per più v'ò detto di tutta la
roba messa a chamino per
Brigha insino dì 15 di
questo. E poi abiamo nuova avea passato la
montangna e andava a suo
viagio che
faccian conto sia ora a
Genev
ra, che sì piaccia a Dio. Quando altro ne
sentiremo saprete e questo dite a
'Nbruogio di Meo di Meo
[sic] e simile a
Domenicho di Chanbio.
Conto di spese fatte a la vostra
cassa sarà ancora in questa,
aconcatelo.
Atendo che sarà seguito delle 9
balle di
mercie che mandate vi s'è e apresso
conto vi se n'è detto,
aconcatelo se fatto non fosse.
Per l'utima vi mandai a
pagare in
Antonio di Tuccio f
. 5 3
/4 per
lb
. 9
s
.
4
d
. 1
inperiali co me medesimo,
pagate come detto vi s'è e
aconcateli.
Apresso
rimisi nel detto in
Anbruogio di Meo f
. 59
s
. -, atendo li abia
promessi e
pagati.
E a voi trarò per la prima a
Pixa i resto mi dovete dare e diròvelo.
Anchora non chomparischono le 2
scharlatte dovavate mandare apresso le
feste:
non so che sse ne sarà seguito, aretelo detto.
Detto v'ò sopra
penne di struzolo
acholorate e come qui nn'è in noi e in altri e
non ci se ne
vende anchora. Di quele che ò io, che sono assai belle, n'ò trovato
f
. 18 del cento a 3
mesi e
licenzia non ò dalle per men di 20. Se lle vostre
mandate, ne farò quel si dè.
È vero ch'i' v'ò detto se lle volessi mandare a
Vingnone sarà mè mandare per da
Pixa poché qui ànno pigro
spaccio, non di meno fatene come mè vi pare.
Èvisi detto come noi e altri di qui, quanti ce n'è che usi verso
Vingnone,
abiamo mandato da
balle 80 a
Vigliana perché in qua era venuta salva più
roba di
là. Ora, per quelo sentiamo, e ne veniva anchora 5
carra e sono sute prese da
gente del
Prenze di Pineruolo e menate a
Turino, e sono
pilitteria e
stamingne e altre chose vengono da
Vingnone e da
Monpiliere. Or noi a questo
niente siamo, grazia a Dio, speriamo questa si dovrà riavere perché la magor
parte è in gente di qui.
Per questo, la
roba ch'era partita di qui è tutta restata a
Vercelli e più oltre
non passerà, s'altro non vegiamo, o noi le faren fare altro chamino. Abianvi noi
balle di
mercie
montano da
lb
. 300: provederàvisi chome farà bisongno, che Dio
ghuardi di danno.
Se fosse
guera dal
Prenze al
Marchese di Monferato, che ancora non si
sono disfidati, questo chamino di
Vigliana non si potrà fare per niuno e se
aremo a mandare a
Vingnone, si chonverà mandare per mare per da
Pixa o per
Briga: è lungo chamino e grandi spese e chonveràssi fare come si potrà.
Di poi abian mandato a
pagare per voi a
Pisa ne' nostri in loro medesimi a
usanza questo dì
f
. 74 d'
oro per
chanbio di
lb
. 121
s
. 15
d
. 9
inperiali da voi
medesimi. Sì che se ve li traghono
pagate e
aconciateli a
ragone e questo è per
resto da voi a me, manderò le
partite per la prima
Abiamo di poi mandato a
Pisa de' nostri di
Vingnone
balle 6 di
fustani per
Barzalona e
balle 4 di
merce per
Vingnone poiché per di qua vegiamo si stenta,
Idio le conducha.
Per quelo sentiamo le 5 cara furono
arestate a
Turino si dice sono state
lasciate che sarè buona nuova.
A
Francescho di Marcho dite i suoi
fustani saranno in punto le 10
balle in
questi 8 dì e già n'ò parte che li manderò a
Pisa se di qua vedreno mandare non
si posino e lui per altra aviseremo che ora non è tenpo.
Ebi in questi dì lettera da
'Nnbruogio di Meo, non li risposi, dite quanto
vi si dice.
Farò sanz'altro dire per questa. Cristo vi guardi.
Tomaso di ser Giovani in
Milano.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.