Al nome di Dio, amen. Dì 19 di
luglio 1396.
L'utima vi mandai dì 17 co lettera d'
Orlandino Basso, arete auta, e
niuna vostra ò poi e ora non è a dire.
Insino a dì 14 vi mandai a
pagare in detto
Orlandino
f
. 100 per la
valuta
qui da
Giorgino Chaime:
pagate e ponete a
conto de' nostri di
Vingnone
e a esso ò fatto prima e seconda lettera.
E di poi questo dì v'ò mandato a
pagare per prima e seconda a
Franceschino d'Arteria
da
Piagenza, o a
Franceschino da Isola a qual sia di loro,
f
. 200 per
201 3
/4 n'abiamo auto qui da
Domenico d'Arteria:
pagate e
ponete a
conto de' nostri di
Vingnone.
Cre
do Boninsengna v'arà
rimesso poi altri
danari: se cciò è
pagate se
da
[] se nno traete loro per lo mè si può.
[] detto mi
rimettete
f
. 250, nonn è fatto per insino a
[], restisi.
E
cotoni avemmo e finito n'ò 5
saccha a tore
fustani di 3
candelieri fini
per tutto il
mese d'
agosto. E
conto e
cotoni
lb
. 14 cento e prendo e
fustani per
s
. 55
peza che
s
. 54 1
/2 gli ò
conprati a
danari: è buona
vendita secondo gli altri. Or, come detto v'ò, i
fustani torrò per noi per
s
. 54 1
/2 e come gli arò
rimetterò e
danari dove mi dirà
Stoldo e
voi aviserò.
Lo resto solecito finire
[] sono
saccha 6 e volesimo
arogere
danari si
finirebe a'
pregi
[] poi tanti
fustani no vuole
Stoldo. Farònne il mè
potrò e avi
seròlovi.
A'
venduti
arogerò da
lb
. 130 e torrò tanti
fustani che pocho ci porta
poché nn'ò bisongno di
balle 12 che n'ò tolto 6. Se di più avessi bisongno
potre'
arogere a le 6
saccha mi restano, se di nuovo non viene non si può fare.
Domenico Grasso li fu a tenpo che
vendè i suo, coè 8
saccha,
lb
. 13
cento a
danari che ora non arebe
lb
. 12 1
/2.
Arete detto se v'è
navile per
Provenza se nno fatelo.
Né altro per questa vi dicho.
Chanbi pari in 1
/2,
Vinegia 3 3
/4 pegio. Cristo vi guardi per
Tommaso di ser Giovani in
Milano.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.